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Lo show di Mtv arriva sul piccolo schermo a breve distanza dalla messa in onda di Rich Kids su Raidue che affrontava la stessa tematica, eppure i due programmi non potrebbero essere più diversi. Il programma di Raidue, infatti, ha tentato di raccontare questo mondo, ma lo ha fatto con un linguaggio vecchio e di fatto le puntate non sono sembrate altro che un puntare il dito contro i tanti lussi che i giovani si concedevano. Riccanza, invece, è un raro esempio di tv trash senza il complesso di esserlo. Il programma di Mtv, infatti, è realizzato in maniera perfetta: il montaggio veloce e moderno, le basi musicali sempre azzeccate e l’ironia della narrazione mostrano sin da subito il grande lavoro di scrittura che c’è dietro lo show.
La vera perla del programma? Il jingle che, con un semplice saluto, riassume l’anima dello show: “ciao povery”, per la gioia di Baby George che di fatto ha lanciato questa tendenza.
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L’obiettivo di #Riccanza non è quello di mettere in risalto i lussi e gli agi di cui i giovani ricchi possono godere, ma di raccontarne la loro quotidianità. Infatti ci rincuora sapere che, anche se mamma e papà gli regalano per la laurea l’appartamento nel bosco verticale di Milano, anche Tommaso Zorzi, uno dei protagonisti dello show, vive il dramma di ogni giovane innamorato: perché ha letto il messaggio ma non risponde?
Se Cristel Isabel Marcon sembra un incrocio tra la Contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare e una delle sorellastre di Cenerentola (indimenticabili le sue taglienti parole: “Io posso comandare altre persone”), è invece impossibile non sorridere di fronte a un altro dei 7 protagonisti del programma, Farid: si sposta in metro, mangia il panino “salvaeuro” da McDonald’s, da grande sogna di diventare un intrattenitore, il tutto con al polso un orologio da 40mila euro.
Certo, fa riflettere il fatto che, nonostante siano dei privilegiati con la strada agevolata per la realizzazione dei propri sogni, spesso non abbiano alcun desiderio di realizzarsi e di costruire qualcosa di concreto, ma vivono alla giornata, tra maneggi e locali lussuosi. Un problema decisamente diffuso tra i rampolli delle famiglie bene.
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