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Le locandine dei film hanno sempre avuto una funzione fondamentale nel cinema: sicuramente segnaletica/informativa, ma anche fortemente evocativa. Tralasciando le locandine storiche firmate da Saul Bass o progettate direttamente dal regista (penso alla cura maniacale di Kubrick, ma anche di Nolan), concentriamoci su quelle relative alla commedie italiane.
In realtà non vogliamo parlare dei poster che accompagnavano i capolavori di Risi o Monicelli, bensì quelli più popolari e volgarotti, dalle commedie sexy anni settanta-ottanta fino ai cinepanettoni. Perché anche in questo caso negli ultimi trent’anni c’è stata una discreta perdita di qualità e, quindi, anche di percezione.
Domande per i lettori più anziani: ricordate le locandine dei film scollacciati con Gloria Guida, la Fenech o Nadia Cassini? Erano meravigliose. L’onorevole con l’amante sotto il letto, La liceale nella classe dei ripetenti, La maestra di sci, La dottoressa ci sta col colonnello erano accompagnati da illustrazioni fumettose di un erotismo soft e casalingo pieno di cosce, chiome fluenti e sguardi maschili allupati e che ricordavano quei fumetti tipo Lando o Il Tromba che allietavano i pomeriggi di adolescenti e militari in quei tempi.
Poi però la commedia sexy ha perso terreno che invece è stato guadagnato da pellicole per un target più familiare e allargato che riempie le sale durante le vacanze natalizie, quelli che poi avremmo chiamato con un neologismo i cinepanettoni. E le locandine ne hanno parecchio risentito fino ad arrivare a quella terreibile di Natale al Sud, che è già stato commentato su Wired.
Anche i successivi Vacanze di Natale 90 e 91 ricalcano lo stesso format: faccette e faccioni, fotomontaggio da collage di terza elementare intorno al feticcio montanaro.
Ma perché si possa parlare di Cinepanettone, si sa, ci deve essere la formula “Natale a…”; quindi dobbiamo spostarci fino al terzo millennio, precisamente nel 2002, con Natale sul Nilo: in questo caso la sineddoche grafica (corone dei Faraoni per rappresentare l’Egitto) sta intorno ai volti dei protagonisti Boldi & De Sica, mentre gli altri fluttuano nel vuoto. Stesso schema per l’India l’anno seguente.
Da allora ogni anno un cinepanettone, una meta diversa, un successo di due-tre settimane, ma fortemente redditizia. Di certo non hanno mai pagato un art director o un grafico con un minimo di gusto e capacità capace di progettare una locandina minimamente evocativa e che non faccia sempre didascalicamente riferimento al luogo con i faccioni intorno: Miami, New York, crociera, Rio, Beverly Hills, SudAfrica.
Quest’anno addirittura ci sono due cinepanettoni, l’originale (in quanto firmato da Luigi e Aurelio De Laurentis, inventori del format) Natale a Londra e il già citato Natale al Sud.
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