venerdì, Dicembre 27, 2024

Nintendo Switch ha ottime potenzialità, ma ci resta qualche dubbio

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L’esterno dell’evento

L'esterno dell'evento
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La sede della prova, dall'alto
La sede della prova, dall’alto
Switch
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Joy-Con
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La versione colorata
La versione colorata
Entrambe le versioni di Switch
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Le molte postazioni di gioco
Le molte postazioni di gioco
Io che gioco serissimo
Io che gioco serissimo
Zelda
Zelda
Ancora Zelda
Ancora Zelda

La nuova console di Nintendo, Switch, arriverà solo a marzo e nell’attesa siamo riusciti a metterci su le mani per qualche ora, giocando a Zelda: Breath of the Wild, Mario Kart 8 deluxe, Splatoon 2, Street Fighter 2, Sonic, Arms e soprattutto i minigiochi di 1-2. La prova ci ha convinto, svelando i punti di forza, ma anche lasciando qualche perplessità sulla modalità di lancio decisa da Nintendo.

Partiamo dal prezzo: tutti si aspettavano qualcosa attorno a 250 euro e invece ne costa, escludendo eventuali bundle o promozioni, 330 euro — e senza alcun gioco incluso. Come prezzo in sé non è altissimo, ma rimane sbagliato: psicologicamente quel “3” davanti è pesantissimo, anche se di fatto non è un prezzo assurdo per un tablet Android con uno dei processori mobile più avanzati, dotato di controller pieni zeppi di tecnologia. Vero è che più o meno per la stessa somma è possibile comprare una PlayStation 4 con almeno un gioco, ma ovviamente senza i titoli e le possibilità offerte dall’hardware di Switch. Tuttavia, diciamoci la verità, siamo veramente sicuri che ci giocheremo così tanto fuori casa? E in quel caso ci basteranno le circa 4 ore di media di autonomia? Prevedo un’impennata nelle vendite delle powerbank.

Nintendo non hai mai brillato nella gestione del multiplayer e nel catalogo online dei giochi. Forse non sono il suo obiettivo primario, ma non puoi più permetterti di ignorare questi aspetti. Stavolta la Grande N sembra aver fatto le cose con attenzione, creando un sistema che sarà inizialmente gratuito, ma poi diventerà a pagamento e darà accesso a sconti, promozioni e regalerà un vecchio titolo Nes o Super Nes al mese. Il problema è che probabilmente potremo accedere a un solo gioco ogni mese. Una decisione francamente assurda, che si affianca a quella di rendere la chat del sistema disponibile solo tramite app. Sempre parlando di app, quella per il parental control è decisamente ben fatta e ben comunicata, in questo Nintendo si dimostra un passo avanti agli altri.

L’hardware, in fondo, è solo un ammasso di plastica e metallo senza un software in grado di dargli valore e sotto questo punto di vista l’offerta al lancio di Switch appare, per adesso, debole. Certo, abbiamo un peso massimo come Zelda a tirare la carretta, ma è un gioco che, teoricamente, potremmo avere anche su WiiU, che costa molto meno. Vero è che la penultima console Nintendo è andata maluccio e psicologicamente nessuno si comprerebbe una console ormai condannata all’oblio per un solo gioco, ma se il tuo titolo di punta è disponibile anche altrove qualcosa non va.

Anche gli altri giochi che potremo comprare dal day one non brillano per originalità: sono praticamente tutte edizioni rivedute e corrette di cose che c’erano già, per quanto ottime come Splatoon, Mario Kart o i titoli di terze parti come Just Dance o, che abbiamo già ampiamente giocato. E con tutto il bene che si può volere a Puyo Puyo Tetris, Snipperclips o la remaster di Sonic, sono un po’ poco per iniziare. Semplicemente assurda invece la decisione di non includere 1-2 Switch nella confezione, e di proporlo invece a parte a 49 euro. Poteva essere un successo al pari di Wii Sports, il gioco perfetto per mostrare fin da subito le potenzialità di Switch agli amici, e invece sarà una collezione di minigiochi privi di profondità che compreremo solo quando calerà il prezzo. Peccato anche per la mancanza di Arms, che arriverà solo in un secondo momento, come Mario Odissey.

C’è anche da capire come si posizionerà Nintendo quando cominceranno a uscire i titoli pesanti: Mass Effect Andromeda, Red Dead Redemption 2, Call of Duty troveranno spazio su Switch o non ci saranno perché è troppo poco potente? Qualcuno potrebbe obiettare che magari non sono giochi per il pubblico Nintendo, ma ricorda molto la volpe e l’uva.

Switch si presenterà dunque a marzo un po’ sguarnita, come se l’uscita fosse stata affrettata per chiudere bene l’anno fiscale, sperando che l’entusiasmo iniziale e la presenza di Zelda basteranno a trainare le vendite. Cosa che probabilmente succederà, visto che i preordini sono già esauriti praticamente ovunque. Resta da capire se la domanda è stata veramente più alta dell’offerta o se le scorte iniziali sono state tenute basse per creare aspettativa. Per carità, va anche detto che Xbox One e PlayStation 4 sono riuscite a reggere per un anno praticamente solo con edizioni remaster e poco altro, ma forse il pubblico ci è già passato e non vuole passarci di nuovo. Adesso bisogna capire cosa faranno le terze parti, se supporteranno realmente una console diversa dal solito, che richiede anche uno sviluppo differente di videogiochi, o se sarà soltanto una presenza di facciata.

C’è bisogno di annunci forti all’E3, di nomi pesanti, di arrivare a Natale con un carico di titoli che ne rendano imprescindibile l’acquisto, che facciano montare ancora di più l’entusiasmo. Sotto questo punto di vista, Super Mario Odissey sarà sicuramente un bell’asso natalizio. E senza dubbio ci vogliono anche nomi più piccoli, titoli geniali, differenti e semplici da giocare alla fermata dell’autobus, che esaltino la sua natura di console trasversale, perché difficilmente giocherò a Zelda mentre aspetto la metropolitana.

Nei suoi annunci Nintendo ha giocato tutto sulla trasparenza, senza annunciare titoli che rischiano di uscire dopo due anni e con un paio di rinvii o che non escono neppure (qualcuno ha detto “Scalebound”?), una scelta responsabile, ma che rischia di pesare in un mercato dominato dall’hype e dall’aspettativa, più che dai risultati concreti.

Ecco, se c’è una cosa che mi è mancata in questa presentazione è stata l’esaltazione: qualcuno che sale sul palco, emoziona la folla e alza la console al cielo mentre tutti applaudono. Ma d’altronde ormai da qualche anno Nintendo ha adottato un profilo molto basso che rende quasi indistinguibili gli annunci di una nuova console e quella di un qualunque gioco per Nintendo 3DS.

Per l’amore che ho verso il mondo dei videogiochi, il rispetto che nutro per il coraggio e la creatività di Nintendo voglio che Switch abbia successo, voglio che i suoi numeri facciano venire voglia agli sviluppatori di sperimentare col suo hardware, ma al momento Switch è senza dubbio un atto di fede, un bambino appena nato con ottime potenzialità, ma che avrà bisogno di molto aiuto per crescere e non basteranno Link e Mario a fargli da babysitter.

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