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Il culo è stato liberato, e quindi lei al femminismo ha deciso di dare il giro. Si chiama Stephanie Dail, è americana, del North Carolina. È apparentemente una foodvlogger, il suo canale su YouTube si chiama Sexy Chef Steph, i suoi video non hanno nemmeno un’alta definizione oppure una luce adatta, le sue ricette fanno schifo, non sono assolutamente appetitose da vedere, non rispettano nessuna regola fondamentale dei maniaci gastrofighetti fissati col foodie.
La sua cucina è un incubo. Le padelle sono vecchie, non hanno niente di scintillante. Lei semplicemente si mette nel suo angolo cottura, prende un mestolo che usa come un microfono, e sta lì, nuda o coperta solo da un grembiule. Il suo forte non sono le ricette, ovviamente. Il suo canale di cucina è il più seguito su YouTube. Il suo video dove prepara la ricetta del pollo all’asiatica ha avuto quasi 4 milioni di visualizzazioni.
“Ciao, benvenuti al naked cooking con chef Steph”.
Non è una chef, ma potrebbe essere una nuova categoria di YouPorn. “Adoro restare nuda, cucinare e viaggiare. Così ho deciso di cucinare per voi”. Più che un canale di cucina del 2016, sembra la scena di un film anni ’80 soft-porno con Edwige Fenech. Si china per mostrare il lato b, facendo finta di prendere qualcosa dal frigo, assaggia il modo cretinamente sensuale un pezzo di carne, e in un ultimo gesto disperato si copre i capezzoli con dei cucchiai.
Zia Flavia “Food and boobs” (letteralmente: “cibo e tette”) ha deciso di attrarre l’attenzione su una zona precisa del corpo. È una cuoca italiana, napoletana, nello specifico, vive a Milano e le manca il calore del cibo della sua regione d’origine. I video a velocità aumentata sono montati in modo più serio, e le ricette sono banali ma paiono commestibili. La sua firma è la parte finale: mangia il piatto cucinato con una copiosa scollatura che mostra il suo seno in favore di camera.
Non sono le uniche, e non si sono inventate niente, in realtà, da una breve gita in rete possiamo fare la conoscenza di altre cuoche denudate. Come sexy chef Wendy che cucina in babydoll di pizzo da molto prima di Steph, a cui pare abbia copiato anche il nome.
La regina di tutti i canali e di tutte le foodblogger però è lei, l’immensa Nigella. Le sue sono realmente ricette di cucina, e anche le sue forme sono realmente un veicolo per attrarre chiunque verso sua cucina. È lei che ha tolto la patina da nonnina o da desperate housewife à la Martha Stewart o à la Julia Child nel mondo del foodie. Ha saputo imporre le sue ricette anche grazie alle sue forme prorompenti e ha dato il via libera a tutte le altre.
Ok, c’è qualcosa che irradia magnetismo quando si mettono le tette e cibo insieme. Ed è anche alla base della filosofia di un’altra cuoca. La sua pagina Fb si chiama “tette e cibo”, appunto. Ma le sue tette hanno fatto anche del bene. Alle tette bisogna dare un indirizzo preciso in questa società, non se ne possono andare in giro senza un motivo serio. Si è inventata un’iniziativa il cui obiettivo non ha niente di sexy. Ha venduto il suo ricettario e grazie alla donazione dei ricavati ha permesso alla LILT di Roma di effettuare gratuitamente più di 500 visite senologiche per contribuire alla salute delle donne e prevenire il cancro al seno. Questa qui mi è piaciuta più di tutte le altre.
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