venerdì, Marzo 14, 2025

I 10 personaggi invecchiati male e tornati in un sequel

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Se pensiamo che ci vada male quando, decenni dopo, film o serie tv ritornano proponendo una versione aggiornata di se stessi, è solo perché ci dimentichiamo troppo in fretta di quando invece sono gli stessi protagonisti dei film originali a ritornare nei panni che vestivano da giovani, solo che giovani non lo sono più, e pretendono che tutto possa continuare uguale nonostante i decenni sulle spalle.

L’uscita questa settimana di Trainspotting 2 ne è forse la dimostrazione maggiore, una delle punte massime di 20 anni dopo. Troppo autodistruttivo e alimentato da una furia nichilista giovanile era il primo film (uno dei simboli di quel tipo di atmosfere, storie e personaggi), perché davvero si potesse pensare di tornarci sopra con un atteggiamento maturo. Per giunta la maniera in cui questo è stato fatto suona quasi come un affronto a chi l’avesse amato. Tutto nostalgia e deprecabile culto della maturità che inquina l’eterna giovinezza del film del 1996. Come se qualche sopravvissuto dei Sex Pistols negasse il nichilismo dei loro dischi.

Abbiamo cercato i precedenti in materia per capire se c’è stato di peggio, se qualcuno è tornato, invecchiato, nei panni di un personaggio interpretato da giovane con ancora peggiori esiti. Li abbiamo messi in rigoroso ordine di pessimo invecchiamento.

10. Henry Jones Jr – Indiana Jones e Il regno di cristallo
Per fortuna Indiana non è diventato un nonnino adorabile ma è rimasto lo stronzo che era. Tuttavia il ritorno di Spielberg e Harrison Ford alla loro creatura è stata una deludente riproposizione esagerata di tutto ciò che era bello nella trilogia degli anni ‘80.

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Spielberg stesso, in seguito, ha realizzato altri film che erano molto più Indiana Jones di quest’Indiana Jones qui.
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9. James Bond – Mai Dire Mai
12 anni dopo l’ultima volta, nel 1983 Sean Connery torna nei panni di 007, ormai ha un altro volto e un’altra età, una che male si accoppia con quella di James Bond. Il film è l’unico non prodotto dalla famiglia Broccoli, un episodio spurio che rifà Thunderball. La copia della copia della copia.
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8. Derek Zoolander – Zoolander 2
È stato il ritorno più atteso in assoluto. Il primo film era uscito in corrispondenza dell’11 Settembre, uno dei momenti peggiori per cercare di farsi notare al botteghino, nondimeno nel circuito Home Video aveva trovato il successo che meritava. Ben Stiller ha poi fatto tantissimo altro, è diventato una star meditando sempre un ritorno al mondo comico della moda. Il nuovo Zoolander aveva anche un atteggiamento e una vis comica adeguata agli anni e al passaggio del tempo, peccato che nella manica ci fossero solo un pugno di ottime gag e niente di più.
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7. Pee Wee Herman – Pee Wee’s Big Holiday
Più di 30 anni e diversi scandali sessuali dopo il suo esordio sul grande schermo, Pee Wee Herman, intrattenitore per bambini in grado di parlare anche agli adulti su un doppio registro, ritorna al cinema, anzi in un film su Netflix. Lo stesso completo, la stessa vocina, le stesse battute non sono la stessa cosa in un corpo invecchiato, soprattutto ci siamo accorti di quanto in quel primo film fosse la regia (all’esordio) di Tim Burton a dare un senso al tutto. Senza è un disastro imbarazzante.
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6. Bridget Jones – Bridget Jones’ Baby
Quanto si adattano le disavventure sessual-sentimentali di una single che non riesce a trovare l’anima gemella per quanto la cerchi ad una donna di 47 anni?
Finchè aveva 30 anni Reneé Zellweger dava un senso ai racconti di Helen Fielding, soprattutto incrociava qualcosa di nuovo e di valevole. Benché fosse una riproposizione di Orgoglio e Pregiudizio, lo stesso l’età giustificava il racconto di un modello nuovo di donna occidentale. Volere un bambino a 47 anni ha, per usare un eufemismo, un impatto decisamente diverso e minore.
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5. John Rambo – John Rambo
L’eponimo quarto film della serie di Rambo è arrivato a 20 anni esatti dal terzo. Rambo è in Birmania, combatte per le popolazioni locali, è come sempre disilluso dalla vita e dall’eroismo ma anche ingrassato male, gonfio e lento. Non sembrava nemmeno più così infallibile in un film diretto con pochissima voglia.
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4. Lloyd e Harry – Scemo e più scemo 2
Nonostante il ritorno sia stato organizzato al gran completo (non solo Jim Carrey e Jeff Daniels ma anche i fratelli Farrelly) lo stesso questo film è la prova che nulla può essere davvero lo stesso, che non si torna indietro nel tempo. Quei volti non possono essere più associati a quei personaggi, quelle gag a quell’età non possono essere più divertenti allo stesso modo e la dedizione a fare una commedia estrema e oltre il consentito non può essere la medesima degli anni ’90, ora che quegli steccati che Scemo e + Scemo (il primo) scavalcava non esistono più.
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3. Oronzo Canà – L’allenatore nel pallone 2
Nel delirio da revival e remake anche il cinema italiano ha vissuto una breve stagione in cui sembrava possibile riportare al cinema gli idoli della commedia anni ‘70 e ‘80. È capitato a Proietti e Montesano con La Mandrakata ed è capitato ad Abatantuono con Eccezzzziunale Veramente 2, ma il vero fondo del barile è stato il ritorno dell’Allenatore nel pallone. Un nuovo standard nel campo della mancanza di idee.
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2. T-800 – Terminator Genisys
Dopo la pausa dal cinema in cui è stato governatore della California, Schwarzenegger non ha atteso un minuto di più per tornare nei panni del terminator. Nonostante già nel terzo film della serie fosse visibilmente invecchiato, qui è proprio un anziano robot, contraddizione che interpreta con nonchalance. Ma di nuovo la tragedia non sono tanto le rughe quanto l’atteggiamento rabbonito, piegato e smussato dall’età, tutto famiglia e nipotini.
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1. Gordon Gekko – Wall Street Il Denaro Non Dorme Mai
Imbonito dagli anni di galera, ingentilito dall’età e reso quasi voglioso di essere padre, il buon vecchio Gekko è tornato in una versione docile di sé, l’esatto contrario di quel simbolo di meschina avidità capitalista da società yuppie che era stato. Da villain diventa brava persona, un personaggio cinematograficamente insulso.
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