Questo articolo è stato pubblicato da questo sito
[Spoiler: nessuno rispetto al terzo episodio, questo è un articolo speculativo basato sui comics. Cerchiamo di indovinare cosa potrebbe succedere in tv, partendo da ciò che abbiamo letto]
Cinque, dieci, venti personalità. Da Schegge di paura a La metà oscura, da Identity a Split: le pellicole sui disturbi dissociativi sono decine. David Haller, il protagonista della serie Legion nonché personaggio dell’universo degli X-Men creato da Chris Claremont e Bill Sienkiewicz nel 1985, ha convissuto con ben più di una manciata di alter ego. Sono migliaia (man mano sfoltite e ridotte all’ordine delle decine) ad averne affollato la mente facendolo impazzire con le loro voci dissonanti e incessanti. L’autore televisivo che ha portato il mutante Legione sul piccolo schermo (Legion è in onda il lunedì in prima serata su FOX), Noah Hawley, ha preso le distanze dalle altre – numerose – serie ispirate ai supereroi di Marvel e DC, usando la follia del suo protagonista come pretesto per un viaggio aberrante e allucinante nei meandri della psiche.
Visioni, apparizioni, ricordi alterati o rimossi, manifestazioni terrificanti di drammi dimenticati popolano la mente di Haller, assieme a un numero imprecisato di personalità, ognuna depositaria di poteri sovrumani. La sfida maggiore per Hawley è stabilire le modalità della rappresentazione delle personalità di David, e scegliere quali mettere in scena. L’adattamento, fin dagli esordi, è stato prodigioso: l’ossuto e smunto ragazzo dalla nera chioma punk dei fumetti ha assunto le fattezze più gradevoli dell’angelico britannico Dan Stevens, sua versione in carne e ossa che nei primi episodi è la cavia volontaria di test e sedute volti a rendergli il controllo dei poteri psichici.
Leggi anche
Nei comics, Haller è figlio del potente telepate Charles Xavier; un mutante come suo padre, David riesce a manifestare le sua capacità solo in preda a emozioni violente come rabbia e paura. Nella serie, la sua mentore, la dottoressa Bird, crede che risolvere i problemi psicologici di Haller sciogliendone i traumi sia l’unico modo per fargli padroneggiare le sue facoltà; nei comics, questi può farlo grazie all’aiuto di altri scienziati, che lo aiutano a “liberare” le personalità proprietarie del potere desiderato come un secondino che fa uscire per l’ora d’aria un galeotto.
Non è confermato che vedremo qualcosa del genere nella trasposizione seriale, ma della miriade di personalità – non necessariamente umane, anzi spesso sono mostri o esseri bizzarri come orchi, dinosauri, uomini pianta, donne zombie – rinchiuse nella mente di David ce ne sono alcune che speriamo di incontrare, e altre che hanno oggettivamente più probabilità di fare una comparsa nel corso della narrazione. Probabilmente, siamo destinati a imbatterci quelle legate ai poteri più significativi; David ha già manifestato telepatia, telecinesi, teletrasporto, proiezione astrale, ma è in grado di fare cose ancor più sorprendenti come manipolare il tempo (per questo, è rilevante fino a un certo punto che lo show sia ambientato, al momento, negli anni Settanta) e la realtà circostante.
Direttamente collegato alla questione delle personalità è il mistero di una raccapricciante figura, l’orrido demone dagli occhi gialli che fa capolino fin dal primo episodio di Legion. Accucciato negli angoli della mente di David, annidato nei ricordi del mutante, si nasconde dietro le porte della casa dove Haller è cresciuto; insidioso e agghiacciante, riesce a proiettarsi anche fuori dalla psiche del protagonista, senza palesare la sua identità ma sempre presente quando questi vive un momento di profondo disagio. Tale creatura mostruosa potrebbe essere una versione di Demone, presenza che nei comics si manifesta in coincidenza di un lutto devastante.
L’essere giallastro è un mietitore (ovvero nei fumetti è in grado di fagocitare i poteri degli altri dopo averli terrorizzati e uccisi), ha la facoltà della precognizione ed è immune alla telepatia. La conferma di questa identità – che nelle pagine a fumetti perseguita David minandone l’ego e facendogli quindi perdere il controllo – giustificherebbe la sua onnipresenza nei ricordi più oscuri del protagonista; la sua sconfitta costituirebbe l’espediente narrativo che riporterebbe alla stabilità mentale il protagonista. Sebbene non sia una personalità di Legione, auspichiamo anche la presenza del Re delle ombre. Non essendo un’entità corporea – occupa i corpi degli altri – è contraddistinto nella sua forma astrale solo da due fessure gialle a mo’ di occhi, inoltre a volte assume una forma fisica enorme e sgradevole che ricorda quella del demone della serie. Nemico giurato di Charles Xavier, nei comics si insedia nella mente di Haller per sfruttarne i poteri. La sua presenza sarebbe una prospettiva intrigante, specialmente in virtù di una svolta nella quale è lui e non la Bird o i governativi della Divisione 3 a prendere il controllo di Haller.
L’avventuriero Jack Wayne e il terrorista Jemail Karami sono due delle personalità prevalenti di Legione, con il potere, rispettivamente, di telepatia e telecinesi; facoltà che, tuttavia, David ha già sfoggiato senza che questi si manifestassero. Non si è ancora palesato, invece, il potere forse più cruciale, la capacità di piegare la realtà come fosse la carta degli origami. L’Origamista, personalità tra le più potenti di Legione dall’aspetto di lottatore di sumo, ha avuto un ruolo fondamentale in svariate storie dei comics grazie alla capacità di viaggiare nel tempo, di influenzare il micro e macrocosmo e addirittura di creare dal nulla, talento tra i più intriganti tra i migliaia ammassati dal protagonista. Alcune personalità di Legione, nella versione a fumetti, riescono a materializzarsi nella realtà: dal bislacco Johnny Gomorra, con il dono di poter trasformare le persone in sale, alla piccola Sally, con l’abilità di amplificare le emozioni degli altri e convertirle in energia, fino allo stesso Demone.
Tra questi, anche Chain, il quale può duplicarsi in copie infinite di se stesso, infettando le altre persone come un virus e mutandole in altri sé. È una personalità che offre invitanti opportunità narrative (più di quanto sembri), al pari di un’altra ragazzina, Marci; i bimbi nei comics di Legion sono quasi sempre inquietanti – così come nella serie, dove l’incarnazione del ragazzino arrabbiato della fiaba fa venire i brividi – ma non nel caso di Marci. Figura positiva, nei fumetti è di importanza narrativa cruciale perché custodisce una bambola, Moira, feticcio del corpo di David: chi la controlla, controlla lui e i suoi poteri. Altrettanto importante, l’ultimo che vorremmo vedere e probabilmente in lista d’attesa per apparire nella serie, è Gestalt. Non è un’unica personalità, bensì il tentativo di David di prendere il controllo sulla selva di ospiti della sua mente – e quindi sui loro poteri –, fondendo i vari frammenti della sua coscienza; in parole povere, la materializzazione di un mutante pressoché onnipotente. Su di lui, scommettiamo.
Vuoi ricevere aggiornamenti su questo argomento?