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In Corea del Sud, con un verdetto che viene definito storico, la Corte costituzionale ha confermato l’impeachment della presidente Park Geun-hye, decretandone di fatto la rimozione dalla carica. Park, in precedenza, era stata sospesa dal Parlamento.
Gli effetti negativi delle azioni della presidente e le ripercussioni sul paese sono importanti e i benefici per la difesa della Costituzione che vengono dalla sua rimozione sono decisamente maggiori, ha stabilito la Corte.
Giunge così a conclusione, almeno sul fronte politico, una crisi di leadership che si trascinava da mesi e che farà passare Park alla storia come il primo leader democraticamente eletto a dover lasciare la carica in Corea del Sud.
Gli scenari sono in evoluzione:
BREAKING: South Korea’s presidential office says ousted leader won’t vacate presidential palace today and won’t make any statement.
— The Associated Press (@AP) 10 marzo 2017
A segnare il destino di Park, gli scandali e le accuse di corruzione, che hanno trascinato nelle aule giudiziarie anche leader di aziende globali come Samsung: Park, dopo quindi presumibilmente fronteggiare, senza alcuna immunità, le accuse nelle aule giudiziarie.
Per il paese, già diviso e lacerato dalle vicende di Park e sulla posizione di membri dell’inner circle dell’ex presidente (il riferimento va all’amica e consigliera Choi Soon-sil), si apre quindi una nuova fase, con elezioni da tenersi a breve e una certa spaccatura di insieme che si sta già manifestando in piazza, dove non mancano violenti scontri.
Park Geun-hye era salita alla carica nel 2012, ed è figlia di Park Chung-hee, alla guida dal paese dal 1961 al 1979, anno in cui fu assassinato.
RAW VIDEO: Protesters clash with police in Seoul after South Korean President Park Geun-hye’s removal from office. https://t.co/REhNOIEIBW
— The Associated Press (@AP) 10 marzo 2017
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