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(foto: Nicola Albertini/Flickr)
Maggio comincia nel migliore dei modi: nei nostri cieli, infatti, brilleranno le Eta Aquaridi, stelle cadenti originate dai residui della cometa di Halley, il cui picco è previsto tra il 5 e il 6 maggio, con una frequenza di 10-30 meteore all’ora. Nasi all’insù, quindi, soprattutto per chi si trova nelle regioni meridionali della nostra penisola. Quest’anno, infatti, l’osservazione di questo sciame meteorico sarà meno difficoltosa del solito per l’assenza della luna e le regioni meridionali beneficeranno di un maggior tempo di osservazione: basterà volgere lo sguardo verso la costellazione dell’Acquario, da cui sembrano provenire le stelle cadenti, e aspettare la tarda notte.
“L’osservazione delle eta Aquaridi quest’anno sarà favorevole, perché il novilunio è stato alla fine di aprile”, spiegano gli esperti dell’Unione astrofili italiani (Uai). “Nel nostro Paese le regioni meridionali beneficiano di un maggior tempo di osservazione, ossia da quando il radiante (ovvero il punto sulla volta celeste da cui sembrano provenire le meteore dello sciame, ndr) sorge fino all’iniziare del crepuscolo mattutino.
Il radiante, posto nella zona più alta dell’Aquario, si mostra attivo per quasi un mese, con un aumento evidente della frequenza dal 3 al 10 maggio e un picco maggiore intorno al 5-6 maggio: quest’anno lo vedremo salire sopra l’orizzonte circa dalle ore 2 in poi, proprio quando la Luna volgerà al tramonto”.
E, una volta finito lo spettacolo, tenete lo sguardo sempre rivolto in alto per salutare Marte e dare il benvenuto a Saturno, protagonista della missione della sonda Cassini. La visibilità di Marte, infatti, sarà sempre più ridotta perché il pianeta rosso sta terminando il periodo di osservabilità serale. A catturare la scena nel cielo serale dopo una lunga attesa sarà, invece, Saturno, che sorgerà prima della mezzanotte per diventare il protagonista della prossima estate.
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