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Non chiedeteci perché lo amiamo, ma lo amiamo.
Siamo follemente innamorati di Palomo Spain.
E non chiedeteci nemmeno perchè sulla nostra testata si parli di lui, perché è lapalissiano il motivo per cui qui dentro si debba parlare di lui. Non siamo una testata di stile, non abbiamo le competenze per trattare di tendenze (eppure se ce lo chiedeste vi diremmo che sì, ci piace anche il suo stile e che l’ultima collezione è letteralmente sfavillante), per cui ci soffermeremo a parlare di marketing, e in particolare di comunicazione.
Noi lo abbiamo salutato al grido di: Finalmente! Finalmente qualcosa di nuovo!
In un mondo in cui ci si scopiazza tutti, in cui le pubblicità sono tutte uguali, le modelle sempre le stesse, salutiamo con gioia Alejandro Gómez Palomo che spezza questa interminabile noia. Ne riconosciamo il talento creativo e comunicativo, a tutti i livelli.
A metà tra Almodovar e la Regina Vittoria, tra stravagnza e rigore del passato, il segreto di Palomo Spain risiede nella forza comunicativa del suo stesso stile.
È il primo e per il momento unico caso al mondo in cui gli abiti femminili vengono presentati al pubblico esclusivamente su corpi maschili (indossati dai Palomo Boys, per la precisione). Il risultato ha del magico.
“Vestiti bene e noteranno la donna” diceva Coco Chanel. E in Palomo Spain c’è la perfetta sintesi di questa filosofia, perché la donna non c’è, nessuno la nota e l’attenzione è tutta sul vestito.
È l’abito che comunica. Quando si dice il medium è il messaggio.
La consumatrice acquista l’abito Palomo Spain per come le appare, nella sua semplice essenza, non perché qualcuno voglia venderle uno sogno basato su meccanismi aspirazionali.
Possiamo scommettere che Alejandro Gómez Palomo farà parlare molto di sé. E così avrà centrato un altro obiettivo di marketing: la promozione del brand.