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Dopo mille esperimenti e prototipi, ora il mantello dell’invisibilità è davvero dietro l’angolo. Anzi, più che di mantello bisogna parlare di un vero e proprio scudo che sfrutta un sofisticato sistema ottico di rifrazione per garantirci la protezione da occhi indiscreti. Se, finora, negli ultimi anni, si sono visti tanti prototipi abbozzati di dispositivi che sfruttavano una videocamera per celare oggetti e persone, il prossimo step di ricerca punta su lenti di precisione che assorbono la luce che arriva dietro non richiedendo più né batterie né elettricità per funzionare al meglio.
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Come funziona il mantello dell’invisibilità inglese
L’idea è dell’azienda britannica Invisibility Shields Corporation che è riuscita a realizzare uno scudo trasparente alto 160 centimetri, dietro al quale è possibile nascondersi senza essere visti. Il funzionamento è semplice: la superficie dello scudo è composta da migliaia di piccolissime lenti che si occupano di riflettere l’immagine alle loro spalle, piegandola e ricostruendola su tutta la superficie anteriore dello scudo senza includere al suo interno il soggetto che si sta nascondendo dietro al pannello. In pratica, tu osservi lo scudo che proietta un’immagine realistica dello sfondo ma senza vedere la figura della persona che c’è dietro. Il risultato è ancora da perfezionare come si vede dall’immagine in alto nella pagina, ma si tratta di un passo avanti notevole rispetto al passato. Anche perché questo scudo non è più un prototipo ma un dispositivo commercializzato che puoi comprare (e testare) al prezzo di 350 euro su Kickstarter con consegna prevista a dicembre.
E quello canadese?
Sulla stessa falsariga sta lavorando anche HyperStealth Biotechnology Corporation, un’azienda canadese che sta lavorando ad uno scudo basato sul Quantum Stealth, un materiale teorizzato da uno scienziato russo alla fine degli anni Sessanta e mai visto all’opera finora. L’idea di base è la stessa: sfruttare la rifrazione per nascondere ciò che sta dietro allo scudo per proiettare l’immagine sullo sfondo. Stando alle ultime dichiarazioni dell’azienda, il progetto sarebbe in dirittura d’arrivo e, rispetto al modello britannico, sarebbe in grado di funzionare su grandi dimensioni, rendendo invisibile il soggetto in ogni condizione, anche al buio o con sensori di luce ultravioletta. In questo caso, la finalità è militare garantendo così l’invisibilità ai gruppi d’assalto in missione o, nell’ipotesi peggiore, nascondere lo spostamento di truppe come carri armati o caccia da combattimento parcheggiati in aeroporto.