venerdì, Gennaio 3, 2025

Vienna lancia l'alleanza delle capitali europee del turismo: mandami 100 ospiti, ne avrai uno a mie spese

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Si chiama “United Cities of Tourism” ed è un progetto senza eguali nel mondo del turismo internazionale. Lo ha appena lanciato l’Ente per il turismo di Vienna nella volontà di dare nuovo impulso alle grandi città d’arte internazionali che più di altre destinazioni hanno subito la crisi legata al biennio pandemico. Ma l’idea sembra in realtà quella di spingersi oltre, in una sorta di alleanza che mette insieme oltre all’Austria altri sei paesi europei e no: Germania, Svizzera, Italia, Regno Unito, Spagna e Francia.

Il progetto è articolato in due parti. Anzitutto, da inizio maggio e fino al 30 giugno, per ogni 100 turisti che si recheranno a Vienna l’Ente per il turismo si impegna a mandare un proprio concittadino in una delle 17 città coinvolte in questa rete. Sono Monaco, Berlino, Amburgo, Francoforte, Colonia, Zurigo, Basilea, Ginevra, Roma, Milano, Firenze, Londra, Manchester, Barcellona, Parigi, Lione e Nizza. Occorrerà registrarsi sul portale ufficiale per provare a strappare uno dei numerosi biglietti di andata e ritorno offerti da Austrian Airlines e ÖBB, le ferrovie austriache, quest’ultimo partner dell’iniziativa per il mercato italiano con cui sarà possibile raggiungere Vienna o le città di Firenze, Roma e Milano con il Nightjet. “Si tratta di un modo assolutamente confortevole e allo stesso tempo sostenibile, non a caso viaggiare in treno è trenta volte più ecologico che farlo in auto” spiega Klaus Garstenauer, membro del consiglio di amministrazione della ÖBB-Personenverkehr AG.

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Vienna vuole dunque andare oltre la tradizionale e un po’ superata competizione tra città europee, stringendo un’alleanza concreta per sviluppare nuovi indotti, scambio di conoscenze, creazione di valori e flussi culturali e turistici. Lo farà anche il 15 maggio con l’istituzione della giornata “United Cities of Tourism” insieme agli uffici turistici delle città di Londra, Parigi, Berlino, Milano e Barcellona. Sulle rispettive pagine ufficiali di Instagram, infatti, non verranno mostrati come ci si aspetterebbe contenuti della città di appartenenza ma quelle di un’altra destinazione partner (per esempio, Vienna mostrerà le bellezze di Milano e Londra quelle di Vienna) con l’aggiunta di un link per conoscere e diffondere l’iniziativa.

“Abbiamo messo in atto una vera e propria strategia di tipo circolare che coinvolge non soltanto i viaggiatori esteri che ci vengono a trovare ma anche gli stessi viennesi che hanno voglia di scoprire nuove destinazioni- commenta Norbert Kettner, direttore di WienTourism – l’obiettivo primario è di supportarci reciprocamente per una ripartenza decisa che possa avvenire in tempi rapidi”. “United Cities of Tourism” torna insomma a promuovere prepotentemente i cosiddetti “city break”: prima del Covid questa modalità di viaggio, una rapida fuga di livello in una grande capitale, ha registrato i più alti tassi di crescita del turismo europeo. Vienna ne è un chiaro esempio: nel 2019 ha contato 17.6 milioni di pernottamenti superando per la prima volta la soglia di un miliardo di euro di fatturato nel settore alberghiero. “Oggi crediamo che il turismo verso le città possa essere sempre più attraente per quel tipo di turista che cerca senz’altro bellezze storico-artistiche e cultura ma anche quella sostenibilità, che a Vienna è fortemente radicata nel tessuto urbano: nel trasporto pubblico, nelle istituzioni culturali e nelle strutture ricettive” aggiunge Kettner.

Parlando poi della sua offerta turistica, Vienna è una città che sta celebrando la ripartenza post-pandemica a cominciare dall’arte, con l’apertura di nuovi spazi espositivi e l’ammodernamento di alcuni musei, su tutti il Belvedere Inferiore. Tra le aperture più attese ci sono senza dubbio quella relativa all‘Heidi Horten Collection, accolta nella dépendance Stöcklgebäude all’interno del palazzo Hanuschhof dove da giugno verranno esposte opere di Gustav Klimt, Egon Schiele, Pablo Picasso, Andy Warhol, Marc Chagall e Gerhard Richter. E poi ci sono gli spazi pubblici che già da tanto tempo non sono più zone inerti o di mero passaggio ma luoghi dove respirare a pieni polmoni e rilassarsi. La città consente infatti di godere di giornate ricche e delle esperienze di una metropoli ma senza stress. Anche nelle nuove aree smart di espansione urbana si fa attenzione a non limitarsi alla realizzazione di abitazioni innovative e sostenibili ma a integrare in questi spazi anche centri per la ricerca, moderni design hotel basati su formule sostenibili, spazi di co-working, aree verdi e strutture culturali. Inoltre, entro il 2040 Vienna vuole diventare una città climaticamente neutra. Anche il comparto alberghiero guarda avanti con fiducia: entro la fine dell’anno apriranno 12 nuovi hotel, per un totale di 2mila camere disponibili. Tra questi il The Leo Grand, l’Almanac Vienna, il Rosewood e l’hotel Gilbert, sono per citarne alcuni.           

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