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Infatti, moltissime recenti scoperte erano ignote a Spielberg e Co: Il pianeta preistorico si basa su una miriade di ricerche inedite che hanno rivelato comportamenti e specie finora sconosciute come un gruppo di pterosauri giganti noti come gli Azhdarchidae Hatzegopteryx, con ali larghe più di dieci metri, per i quali si è fatto riferimento a una ricerca dl 2017. Il tirannosauro con le strisce è un Qianzhousaurus, specie individuata solo due anni, fa mentre l’animale che insegue è un Corythoraptor, altra creatura di fresco ritrovamento. In Il pianeta preistorico si riconoscono i “soliti noti” – il tirannosauro, il velociraptor, il brontosauro – e altre specie che per la maggior parte del pubblico vede per la prima volta, come quelle citate e il tenerissimo Mononykus.
Ci sono pterosauri che si fingono femmine per rubare la fidanzata agli esemplari maschi più grossi e forti, ci sono creature marine che ingoiano rocce, ci sono animali che prendono il nome da creature mitiche come il pterosauro Quetzacoatlus, che prende il nome del serpente piumato adorato dagli aztechi. E poi l’Ornithomimus, il Dromaeosaurus, il Deinocheirus, l’Adrosauro, il Secernosauro, il Tarbosaurus, il Dreadnought e il citato Mononykus. Quest’ultimo è una creaturina piumata con una lunghissima lingua e un udito finissimo in grado di percepire il proprio pasto – per esempio le termiti – all’interno di un tronco. Questa simpatica bestiola è la preferita del produttore Mike Gunton: “Ci tenevamo a sottolineare che quest’epoca era incredibilmente ricca a livello faunistico. Non c’erano pochi esemplari, il pianeta era ricoperto di specie diverse e non solo di esemplari giganteschi, ma anche piccoli come il piumato Mononykus, il mio favorito. C’è da aggiungere che ticreare il manto piumato di un animale non è cosa facile, credetemi”.