Questo articolo è stato pubblicato da questo sito
Moskvich è un nome che potrebbe non dire molto a diverse persone visto che si tratta di uno storico marchio di auto dell’epoca sovietica che oggi non esiste più. Marchio che ha iniziato le sue attività nel lontano 1929 producendo modelli Ford, per poi interromperle definitivamente sotto il peso dei debiti.
Vetture che ovviamente hanno trovato larga diffusione sulle strade dell’ex Unione Sovietica ma che sono arrivate anche in altri Paesi, Italia compresa. Curiosando sul Web, abbiamo trovato una vecchia pagina del 1981 dell’Unità in cui era riportata la pubblicità della Moskvich. Quanto costava? 3.660.000 lire, franco concessionario, IVA esclusa. Auto disponibile anche in versione station wagon a 4.050.000 lire.
Come molti marchi automobilistici dei Paesi del blocco comunista, diversi modelli Moskvich hanno però dovuto affrontare anche svariati problemi di qualità /affidabilità nel corso del tempo. Eppure, questo nome è tornato agli onori delle cronache da alcuni giorni. A quanto pare, sembra che la Russia abbia deciso, adesso, di resuscitarlo.
Visto il difficile e drammatico contesto internazionale, questo progetto ha sicuramente un forte significato simbolico e politico visto che punta a far tornare in vita un nome noto dell’industria sovietica.
L’ADDIO DI RENAULT
Lo spunto di questa iniziativa arriva dall’addio di Renault alle sue attività in Russia. Proprio alcuni giorni fa è arrivata la conferma ufficiale che i francesi hanno ceduto il 100% delle loro quote di Renault Russia alla Città di Mosca, oltre al 67,69% della loro partecipazione in AVTOVAZ a NAMI (l’Istituto centrale di ricerca e sviluppo su automobili e motori).
In tutta risposta, il sindaco di Mosca ha dichiarato che per non mettere in difficoltà migliaia di lavoratori che rimarrebbero senza lavoro, la fabbrica di Mosca ex Renault riprenderà a produrre vetture con il marchio Moskvich. Il partner sarà Kamaz che in Russia produce autocarri. Il sindaco ricorda come lo stabilimento abbia una lunga storia visto che ha iniziato le sue attività quasi 100 anni e fa e che abbia prodotto anche le auto proprio a marchio Moskvich.
Questa stabilimento automobilistico ha una storia lunga e gloriosa. Quasi cento anni fa, iniziò con la produzione di automobili Ford. Per decenni qui sono stati prodotti i leggendari modelli “Moskvich”. Dal 1998, lo stabilimento ha collaborato con Renault e sono usciti dalle sue catene di montaggio i modelli Logan, Duster e Sandero. Nel 2022 non ci fermeremo: apriremo una nuova pagina nella storia di Moskvich.
A quanto afferma il sindaco, si cercherà di far continuare a lavorare tutti gli attuali dipendenti dell’impianto. Inoltre, si tenterà di ottenere la maggior parte delle componenti delle auto da aziende russe.
ANCHE ELETTRICHE
I propositi sembrano piuttosto ambiziosi. Secondo quando racconta il sindaco, pare che inizialmente si produrranno solamente auto tradizionali, cioè dotate di motori endotermici. In futuro, si andranno a costruire anche vetture elettriche. Quali modelli, però, non è dato sapere.
Far resuscitare un marchio è un lavoro complesso e soprattutto molto oneroso economicamente parlando. C’è da capire poi se davvero sarà possibile creare una catena di fornitura russa per disporre delle componenti necessarie per la produzione delle auto. Un dettaglio non di poco conto vista la situazione attuale.
LO ZAMPINO DELLA CINA
Un’operazione difficile, a meno che un aiuto non arrivi dalla Cina. Il tutto va preso con le dovute cautele ma Reuters ed Interfax (citando la testata Vedomosti) riportano che Kamaz starebbe discutendo con il suo partner JAC per arrivare alla possibilità che all’interno della fabbrica di Mosca siano prodotte le auto del marchio cinese per proporle, poi, con il vecchio marchio Moskvich.
Viene riportato che la produzione potrebbe partire già entro il quarto trimestre 2022. Interfax riporta pure che Mosca starebbe valutando anche la possibile collaborazione con altre case automobilistiche cinesi. Sembra che Kamaz stia considerando la possibile introduzione del modello JAC iEVS4 che è proposto in Cina anche in una versione endotermica. In ogni caso, secondo il rapporto, una decisione sui modelli non sarebbe ancora stata presa.
Le parti interessate non hanno voluto commentare queste indiscrezioni. Un portavoce del ministero dell’Industria e del Commercio russo ha affermato che presto dovrebbero arrivare novità da parte della Città di Mosca e da Kamaz.