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Si è svolta ieri, presso gli stabilimenti Fincantieri di Monfalcone, la cerimonia del float out, ossia della messa in acqua, di Explora I: la nave di debutto del brand luxury del gruppo Msc, Explora Journeys, il cui itinerario inaugurale è previsto da Barcellona a maggio 2023. E’ questo un passo importante per la marineria, in quanto solo dopo che il mare tocca la chiglia di una unità in costruzione la si può davvero chiamare nave: “Nonostante le sfide della pandemia siamo rimasti fedeli al nostro programma di lancio del brand Explora Journeys – ha dichiarato con una punta d’orgoglio il presidente esecutivo della divisione crociere del Gruppo Msc, Pierfrancesco Vago -. E’ stata una grande sfida in gran parte portata avanti via Zoom e Microsoft Teams. Ora però le cose sono finalmente cambiate”. E lo dimostra anche il fatto che, a partire dalla prossima settimana, il gruppo avrà in mare la propria intera flotta, dopo oltre due anni di attesa.
“Explora Journeys sta costruendo le navi di domani con la tecnologia disponibile oggi ed è pronta ad adattarsi a soluzioni energetiche alternative man mano che si renderanno disponibili – ha sottolineato Vago, al contempo annunciando che Explora III e IV saranno alimentate a Lng -. Analogamente, l’impegno del brand nei confronti della sostenibilità va oltre l’utilizzo di tecnologie ambientali e marittime adeguate, ma è integrato anche nell’esperienza di bordo. Le attività presso le destinazioni saranno pr
ogettate per lasciare un’impressione e un’impronta positiva sui luoghi e sulle comunità visitate, puntando i riflettori su talenti, artigianato, cultura, gastronomia e tradizioni locali”.
La partnership Fincantieri – Msc dura ormai dal 2015 e riguarda la costruzione di quattro navi della classe Seaside, tra cui la Seascape in consegna il prossimo novembre, nonché altrettante unità del nuovo marchio lusso, per un investimento totale di ben 6 miliardi di euro. A ciò si aggiunge anche la realizzazione del nuovo terminal crociere di Miami. Nel ricordare che Monfalcone ha costruito dal 1990 a oggi ben 42 navi da crociere e che oggi ne ha già altre sette in pipeline, delle 14 totali a carico del gruppo, il nuovo presidente di Fincantieri, Claudio Graziano, ha sottolineato come le costruzioni navali, della crocieristica e militari, generano sul territorio un moltiplicatore occupazionale pari a 5,5, mentre ogni euro investito ne produce 4,5: “il rapporto più elevato dell’intero settore manifatturiero“. Non solo: “Il nostro attuale carico di lavoro complessivo ammonta a qualcosa come 36 miliardi di euro, ossia a oltre il 2% del pil nazionale”.
La posizione di leadership dell’azienda italiana è dimostrata anche dal fatto che oggi ben un crocierista su tre naviga su unità costruite da Fincantieri, con ricadute importanti sull’intero territorio nazionale: “Nell’ultimo triennio – ha proseguito il neo amministratore delegato Pierroberto Folgiero, che a metà maggio ha sostituito Giuseppe Bono alla guida della compagnia -, l’80% dei nostri acquisti è stato fatto in Italia. Abbiamo distribuito 8,6 miliardi di euro a oltre 3 mila aziende tricolori, tra cui molte pmi altamente specializzate e localizzate nelle regioni dove sono presenti i nostri stabilimenti, compreso proprio il Friuli-Venezia-Giulia”.