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Kyiv – Gli abitanti della capitale, così come quelli delle altre città in Ucraina, dal 24 febbraio scorso, oltre a contrastare l’invasione russa con le armi, si sono preoccupati di proteggere i loro monumenti. Sacchi di sabbia e barricate di fortuna sono stati sistemati nelle ore e nei giorni di poco successivi all’invasione. Con il tempo, le autorità locali hanno provveduto, in qualche caso, a realizzare strutture apposite e più resistenti.
Sono passati più di tre mesi e ancora adesso, camminando per le vie e parchi di Kyiv, si possono vedere sacchi di sabbia e strutture attorno alle statue.
Lo scopo è quello di scongiurare, in caso di attacco, danni irreparabili. Va da sé che l’azione dirompente di un missile spazzerebbe via qualsiasi tipo di protezione, oltre al monumento, ma in caso, invece, di schegge e onde d’urto dovute a un’esplosione, i sacchi di sabbia sono ritenuti una barriera sufficiente. E in aprile, per fare fronte alle necessità dell’Ucraina di proteggere il proprio patrimonio artistico, ci ha pensato il Regno Unito con una fornitura speciale di sabbia proveniente da Edimburgo.