domenica, Gennaio 5, 2025

La Russia sta consegnando meno gas all'Europa

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L’azienda energetica statale russa Gazprom ha annunciato che ridurrà di oltre il 40% la sua capacità di consegna giornaliera di gas naturale alla Germania tramite il gasdotto Nord Stream 1. In un breve comunicato diffuso su Telegram, il gruppo ha affermato che “le consegne possono essere garantite solo fino a un volume di 100 milioni di metri cubi di gas al giorno invece dei previsti 167 milioni”. Il taglio sarebbe dovuto alla presunta mancata restituzione di alcune attrezzature fondamentali per il corretto funzionamento del gasdotto da parte dell’azienda tedesca Siemens, specializzata in tecnologia e mobilità. Siemens, come tante altre multinazionali, ha scelto di uscire dal mercato russo in seguito all’inizio dell’invasione, e sta terminando le proprie attività nel paese

Siemens non ha commentato l’annuncio, ma secondo fonti anonime che hanno parlato con Bloomberg, i ritardi nella restituzione da parte di Siemens avrebbero a che vedere con le sanzioni economiche che l’Occidente ha imposto alla Russia. Pare infatti che una turbina per pompare il gas sia stata inviata in Canada per motivi di manutenzione, ma adesso non può essere restituita alla Russia a causa delle sanzioni

Nonostante le motivazioni fornite dalla società russa, l’impressione generale è che questo taglio non sia altro che una provocazione del Cremlino in risposta non solo al sesto giro di sanzioni recentemente imposto dall’Unione europea ma anche ai recenti espliciti tentativi dell’Europa di trovare fonti alternative di gas naturale. Dalle missioni diplomatiche del governo italiano in Algeria e Israele al recente annuncio del Qatar su un nuovo accordo con Total, Eni e Shell per lo sviluppo di un nuovo giacimento di gas naturale nel golfo persico di cui metà delle estrazioni arriverà in Europa, l’Unione europea sta facendo il possibile per rendersi indipendente dal gas russo. La Russia ha però ancora il potere di provocare disagi tagliando o interrompendo le proprie forniture. 

Una portavoce del ministero dell’Economia tedesco ha dichiarato che la situazione continuerà a essere monitorata, ma che per il momento la sicurezza degli approvvigionamenti “continua a essere garantita. Nonostante tale rassicurazione, il prezzo del gas è salito del 16,3 per cento, arrivando a 97 euro per megawattora.

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