giovedì, Dicembre 26, 2024

Chi scommette sul primo aereo solare che si comanda da remoto

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Il 14 giugno ad Albacete, in Spagna, il campione italiano della difesa Leonardo e la startup Skydweller hanno firmato una lettera di intenti con il ministero della Difesa del Lussemburgo per ufficializzare l’interesse dello stato europeo nei confronti del velivolo a pilotaggio remoto Skydweller. Anche il generale Frederic Parisot, intervenuto in rappresentanza dell’aviazione militare francese, ha manifestato lo stesso interesse. Nel corso della cerimonia è anche stato presentato il velivolo, totalmente alimentato a energia solare e caratterizzato dall’assenza del pilota umano a bordo.

Prima di essere venduto a Skydweller e assumere l’attuale nome, il velivolo ha effettuato un viaggio intorno al mondo già nel 2015-2016 col nome di Solar Impulse 2. Dopo la circumnavigazione del globo effettuata in 16 mesi e mezzo alla presenza di un pilota umano, il suo destino era quello di finire all’interno di un museo. “Poi però il team della startup ispano-americana ci ha contattato dimostrando di avere in mente un futuro diverso e più visionario per questo velivolo”, spiega a Wired Laurent Sissmann, Senior Vice President Unmanned Systems di Leonardo. Il futuro immaginato da Skydweller consisteva nel rimuovere la presenza dell’essere umano, che costituiva l’unico vero limite a questo mezzo visto il peso dell’uomo, del cibo, della cabina per come era pensata e delle esigenze biologiche del pilota. “Per questo – ha spiegato Sissmann – come Leonardo abbiamo deciso di diventare investitore strategico e principale partner industriale”.

Skydweller è infatti molto leggero rispetto alle proprie dimensioni. Ha due semiali per un totale di 72 metri ricoperte da 3.600 pannelli solari, è lungo poco più di 20 metri ma pesa solamente 2.500 chilogrammi grazie alla fibra di carbonio impiegata nella costruzione. Alcune parti del velivolo – come per esempio la coda o le ali – possono essere movimentate con la sola pressione di un dito. Inoltre ha una capacità di carico che a breve potrà sfiorare i 500 chili e un’autonomia di volo di circa 90 giorni. La sua capacità di non utilizzare carburante lo rende un mezzo molto innovativo all’interno di un settore come l’aviazione, fortemente inquinante.

Opportunità e crescita

I limiti del velivolo oggi sono rappresentati dai fattori climatici. Per esempio per decollare ha bisogno di condizioni di vento particolarmente favorevoli, e per ottenere sufficiente energia dai pannelli solari è bene che viaggi nella fascia intorno all’Equatore e che comprende buona parte del continente africano e dell’America Latina.

Al momento – spiega Laurent Sissmann – può essere impiegato sia in ambito civile che militare. I settori principali sono le telecomunicazioni e la sorveglianza”. Infatti se adeguatamente equipaggiato il velivolo è capace di svolgere il lavoro di circa 70 torri per le telecomunicazioni, consentendo un grosso risparmio per le aziende telefoniche che dovessero costruirle ex-novo in aree mediamente abitate. In ambito militare Skydweller è invece in grado di monitorare i territori: può sorvegliare i confini, registrare movimenti sospetti all’interno di una certa area e in generale effettuare operazioni di ricognizione aerea.

Per Sissmann esiste una coincidenza tra le zone del mondo in cui Skydweller è più efficiente e quelle in cui i mercati impattati dal velivolo hanno una domanda più elevata. “Questo è vero soprattutto per le telecomunicazioni: offrire al continente africano una copertura di rete senza per questo dover costruire da zero costose infrastrutture sarebbe un ottimo risultato”, chiosa. 

Secondo Robert Miller, ad di Skydweller, “la partnership dimostra la visione condivisa tra Skydweller e la Difesa del Lussemburgo nello sviluppo di Skydweller per consegnare agli Stati Uniti e ai suoi alleati una piattaforma con funzioni avanzate in termini di missione e sostenibile”. Dopo la firma della lettera di intenti, il velivolo verrà adesso smontato e spedito ai Caraibi, dove saranno apportate delle migliorie e verranno svolti nuovi test. Oggi infatti il volo in assenza di piloti umani a bordo è reso complicato dalle normative vigenti in ambito internazionale.

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