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Segnali positivi dalla prima giornata della 78a Assemblea generale della Iata che si è aperta ufficialmente ieri, a Doha. Un significativo rimbalzo dei viaggi aerei dopo la pandemia consentirà infatti alle compagnie aeree globali di ridurre le perdite quest’anno e possibilmente di tornare in attivo già nel 2023.
Secondo l’International Air Transport Association, le compagnie aeree globali dovrebbero registrare una perdita di 9,7 miliardi di dollari nel 2022, in netto miglioramento rispetto alla perdita di 42,1 miliardi di dollari registrata nel 2021. Questa previsione per il 2022 è migliore di quasi 2 miliardi di dollari rispetto alla precedente stima di una perdita di 11,6 miliardi di dollari.
Anche le perdite dell’anno scorso sono migliorate rispetto alla precedente previsione di 52 miliardi di dollari, anche se le compagnie aeree riunite in Qatar sono state avvertite che i prezzi elevati del petrolio e l’inflazione rischiano di intaccare la fragile ripresa.
“Il nostro settore è ora più snello, più forte e più agile – ha dichiarato il direttore generale dell’associazione internazionale delle compagnie aeree, Willie Walsh, ripreso da Reuters –. Nel 2023 dovrebbero essere previsti profitti per l’intero settore“.
La disamina delle performance delle diverse regioni del mondo vede primeggiare il Nord America, che centrerà i risultati migliori e sarà l’unica a tornare alla redditività già nel 2022. Sostenuto dall’ampio mercato interno statunitense e dalla riapertura dei mercati internazionali, compreso quello dell’Atlantico settentrionale, si prevede che l’utile netto sarà di 8,8 miliardi di dollari nel 2022. La domanda (Rpl) dovrebbe raggiungere il 95,0% dei livelli pre-crisi (2019) e la capacità il 99,5%.
In Europa, la guerra tra Russia e Ucraina continuerà a perturbare il traffico all’interno dell’Europa e tra Europa e Asia-Pacifico. Tuttavia, non si prevede che la guerra faccia deragliare la ripresa dei viaggi, con la regione che si avvicina alla redditività nel 2022, con una perdita netta prevista di 3,9 miliardi di dollari. La domanda dovrebbe raggiungere l’82,7% dei livelli pre-crisi (2019) e la capacità il 90,0%.
L’Asia-Pacifico, con rigide e durature restrizioni ai viaggi (in particolare in Cina), insieme a una diffusione non uniforme dei vaccini, è in ritardo sulla ripresa. Si prevede che le perdite nette nel 2022 scenderanno a 8,9 miliardi di dollari. La domanda dovrebbe raggiungere il 73,7% dei livelli pre-crisi (2019) e la capacità l’81,5%.
I volumi di traffico in America Latina hanno registrato una robusta ripresa nel 2021. Le prospettive finanziarie di alcune compagnie aeree restano tuttavia fragili e si prevede che quest’anno la regione registrerà una perdita netta di 3,2 miliardi di dollari. La domanda dovrebbe raggiungere il 94,2% dei livelli pre-crisi (2019) e la capacità il 93,2%.
In Medio Oriente, le perdite nette dovrebbero ridursi a 1,9 miliardi di dollari nel 2022, rispetto ai 4,7 miliardi di dollari dello scorso anno. La domanda dovrebbe raggiungere il 79,1% dei livelli pre-crisi (2019) e la capacità l’80,5%.
In Africa, i tassi di vaccinazione più bassi hanno frenato la ripresa dei viaggi aerei della regione. Si prevede che le perdite nette saranno di 0,7 miliardi di dollari nel 2022. La domanda dovrebbe raggiungere il 72,0% dei livelli pre-crisi (2019) e la capacità il 75,2%.