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EasyJet cancellerà migliaia di voli nel tentativo di far fronte alla carenza di personale che affligge il settore dell’aviazione, non senza puntualizzare che i disagi sono stati aggravati dalla Brexit. Ieri, come riferito dal Financial Times, la compagnia ha dichiarato che cancellerà “proattivamente” i voli nei siti in cui si sono verificati notevoli disagi, tra cui Londra Gatwick e Amsterdam, due dei principali scali dove opera il vettore.
Secondo Johan Lundgren, ceo di easyJet, la compagnia è stata costretta a respingere 8.000 candidati a causa della loro nazionalità, la maggior parte dei quali provenienti dai Paesi dell’Unione europea, in seguito alle modifiche apportate alle norme sull’immigrazione dalla Brexit. Ciò significa che il 35-40% dei potenziali assunti è stato respinto a causa della loro nazionalità, rispetto al 2,5% prima della Brexit.
La compagnia aerea non ha indicato il numero di voli che andranno persi, ma ha precisato che nei tre mesi fino alla fine di giugno volerà circa l’87% dei livelli del 2019, in calo rispetto al 90% previsto a maggio. Nel trimestre successivo, la percentuale salirà al 90%, rispetto alla precedente previsione del 97%, che equivaleva a 160.000 voli: ciò indicherebbe che circa 11.000 voli easyJet potrebbero essere cancellati.
“Ci sarà un impatto sui costi dovuto alle interruzioni” indicando i costi dell’equipaggio, le tasse aeroportuali e il leasing di nuovi aeromobili per far fronte alla domanda.