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Se non avete visto le prime due stagioni di questa serie Netflix, non vi parrà il caso di continuare a leggere, perché stiamo per parlare della terza stagione di uno show messicano che è al tempo stesso mozzafiato e confuso: Che fine ha fatto Sara?. Ma, dopo tutto, siete liberi di scegliere le vostre letture e forse questa vi può incuriosire, anche perché, come al solito, non sveliamo i fatti principali…
Che fine ha fatto Sara? non è la serie del secolo, ma la sua sinossi ha lanciato un’ondata di entusiasmo nella primavera del 2021 per questo programma proveniente dal Messico. Alex Guzman è stato rilasciato dopo 18 anni di detenzione. Si è autoaccusato della morte della sorella su pressione della potente famiglia Lazcano guidata dal patriarca Cesar. Per tutta la sua prigionia ha tramato la sua vendetta e sarà terribile. Solo che nulla va secondo i piani.
La prima stagione di Che fine ha fatto Sara? era molto promettente. Ma già quando l’abbiamo visto sapevamo che una seconda stagione sarebbe stata rilasciata di lì a poco – giusto due mesi dopo (24 marzo 2021 per la stagione 1, 19 maggio 2021 per la stagione 2). Siamo stati poi informati che l’assassino di Sara non sarebbe stato identificato tanto presto. Ma poiché sospettavamo che un giorno l’avremmo scoperto, non ci siamo arresi. Quel giorno arrivò, e facemmo bene a tenere duro e resistere. Anche se, ammettiamolo, la seconda stagione è stata un’argomentazione importante per dire “basta”, dato che è andata in tutte le direzioni possibili, senza alcuna logica.
La terza stagione, disponibile su Netflix dal 18 maggio 2022, svolge perfettamente il suo compito. E poiché è più breve dei precedenti, 7 episodi contro 10, le rivelazioni si susseguono a un ritmo elevato.
Jean Reno eroe a sorpresa
Il punto di forza di questa terza stagione di Che fine ha fatto Sara? è che Alex Guzman, interpretato piuttosto bene dall’attore colombiano Manolo Cardona, non è più l’unico personaggio principale. È accompagnato da Reinaldo Gómez de la Cortina, uno strano medico interpretato da Jean Reno. Il ruolo di cattivo gli calza a pennello.
È convinto di poter cambiare le persone e condurrà alcuni esperimenti piuttosto improbabili.
Con dei flashback, a volte un po’ confusi, gli sceneggiatori permettono allo spettatore di rivivere l’inizio della storia, prima ancora del famoso incidente con il paracadute che costò la vita a Sara e fece vivere l’inferno al fratello Alex.