Questo articolo è stato pubblicato da questo sito
Tra le notizie di attualità riguardanti le attività secondarie delle star di cui potresti non essere venuto ancora a conoscenza, spicca quella dell’attore Michael Fassbender che ha debuttato alla guida di una Porsche 911 RSR-19 per la Proton Competition nel nord-ovest della Francia, realizzando così il suo sogno di lunga data di gareggiare a Le Mans, la storica e prestigiosa gara endurance della durata di 24 ore.
Durante questa competizione di resistenza, il due volte candidato all’Oscar ha condiviso la guida con l’australiano Matt Campbell e il canadese Zacharie Robichon. Non è semplice trascorrere 24 ore su strada. Per questo motivo, Fassbender si è allenato a lungo e ha documentato i suoi progressi in una serie di vlog sul canale YouTube di Porsche. Le cose, però, non sono andate come previsto: Fassbender e la sua scuderia Proton Competition si sono classificati al 51° posto su 62 squadre. L’attore si è schiantato due volte e gli incidenti, alla fine, ammontano a tre sommando quello verificatosi durante le qualifiche.
La gara di Fassbender può apparire in linea con l’aumento generale degli appassionati di corse durante la pandemia, ma in realtà lui si dedica a questo sport da parecchi anni. Fare il pilota oggi attira molto l’attenzione dei fan e i piloti di Formula 1 sono celebrità globali a tutti gli effetti. Dopo aver iniziato tra le fila del team Ferrari Challenge della Scuderia Corsa nel 2017, ha partecipato a un campionato Porsche in Germania prima di approdare nel 2020 alla European Le Mans Series.
Nel 2013, Michael Fassbender ha anche portato GQ in pista per la sua storia di copertina.
Alla vigilia della corsa, in merito agli appuntamenti più snervanti da lui finora vissuti, l’attore ha dichiarato a Top Gear che non si trattava di un’esperienza simile a quella provata all’esordio della sua carriera cinematografica. «Ero nervoso per l’opportunità di recitare nel mio primo film o per la prospettiva di lavorare con un grande regista, perché voglio crescere e, quindi, è una scelta obbligata», ha specificato. «Non diventerò mai un pilota professionista, però è la mia grande passione e significa tanto per me. Desidero raggiungere il massimo potenziale. Perciò è un altro tipo di nervosismo, un diverso genere di stress».
Oltretutto, come ha notato il New York Times, Fassbender non è la prima star di Hollywood a prendere sul serio la pista e Le Mans stessa vanta un certo passato cinematografico: il pilota segue le orme di Steve McQueen che ha recitato nel film Le Mans del 1971, quelle di Paul Newman e persino del suo amico Patrick Dempsey che lo ha aiutato a inserirsi nel team Porsche. È proprio vero che la vita è tutta un viaggio.