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In conclusione, Draghi ha sottolineato come “all’Italia non serve una fiducia di facciata, che svanisca davanti ai provvedimenti scomodi. Partiti e voi parlamentari, siete pronti a ricostituire questo patto? Siete pronti a confermare quello sforzo che avete compiuto nei primi mesi e che si è poi affievolito? La risposta a queste domande non la dovete dare a me, ma la dovete dare a tutti gli italiani”. Una conclusione che non ha ricevuto alcun applauso da parte dei senatori e delle senatrici del Movimento 5 stelle e solo di alcuni tra gli scranni della Lega.
Draghi ha criticato i partiti per le crisi provocate negli ultimi mesi, rivolgendosi in maniera particolarmente decisa alla Lega di Matteo Salvini. Il centrodestra ha quindi deciso di annullare gli interventi previsti al Senato in risposta alle parole di Draghi, per riunirsi e ridiscutere il proprio sostegno al governo. Al termine dell’incontro, i partiti di centrodestra hanno diffuso una nota in cui si sono detti disponibili a un nuovo patto, ma “soltanto con un nuovo governo, guidato ancora da Mario Draghi, senza il Movimento 5 Stelle e profondamente rinnovato”.
Oltre alla proposta del centrodestra, il senatore di Centristi per l’Europa Pier Ferdinando Casini ha proposto una risoluzione per terminare la crisi, sulla quale è stato posto il voto di fiducia, mentre non si è votato su quella del centrodestra che chiedeva, appunto un nuovo governo. La risoluzione di Casini recita: “Il Senato, udite le comunicazioni del presidente del Consiglio dei ministri, le approva”.
A seguito della risoluzione di Casini, Draghi ha preso la parola per una breve replica, nella quale ha sottolineato come solo il sostegno visto da parte del paese lo ha “indotto a riproporre un patto di coalizione e sottoporlo a vostro voto, voi decidete. Niente richieste di pieni poteri”. Poi il premier ha attaccato la struttura tecnica del superbonus e chiarito la posizione di apertura del governo sul salario minimo.
Dopo la chiusura dell’intervento di Draghi, Lega e Forza Italia con Unione di centro e Noi con l’Italia hanno deciso di non partecipare al voto di fiducia sulla risoluzione presentata Casini. Dello stesso avviso il senatore di Italia viva, Matteo renzi, che nel suo intervento in aula ha dichiarato come “nulla sarà più come prima. Io non so come qualcuno di voi, amici e compagni del Pd, possa pensare dopo questo disastro di allearsi con il Movimento 5 stelle e sappiate che comunque noi saremo da un’altra parte” facendo intendere un suo possibile no alla fiducia per riconfermare il governo.
Dall’altra parte invece, i senatori e le senatrici del Partito Democratico, Italia al Centro e Liberi e Uguali hanno confermato la fiducia all’esecutivo. Mentre le senatrici e i senatori del Movimento 5 stelle ha deciso di non partecipare alla voto, dichiarandosi “presenti non votanti”.