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Il gas dalla Russia ha ripreso a fluire attraverso il Nord Stream 1. Il gasdotto, che è il principale collegamento energetico tra Russia e Germania e passa sotto il mar Baltico, era stato chiuso per la manutenzione di una turbina lo scorso 11 luglio, per un periodo previsto di dieci giorni. La mattina del 21 luglio, un portavoce dell’operatore di Nord Stream AG ha confermato all’agenzia di stampa internazionale Reuters che “il gas scorre”, aggiungendo che ci vorranno diverse ore per tornare ai flussi precedenti alla manutenzione ma che ci si dovrebbe arrivare.
Tutto come prima?
Il timore diffuso tra i governi europei era che la manutenzione fosse solamente un pretesto di Mosca per azzerare le forniture in via definitiva in risposta alle sanzioni economiche in seguito all’invasione dell’Ucraina. Il 20 luglio la presidente della Commission europea Ursula von der Leyen aveva definito l’interruzione totale dei flussi di gas dalla Russia all’Europa uno “scenario probabile” e Bruxelles ha proposto un piano di razionamento di gas per tagliare il 15% del consumo di gas fino a marzo 2023. Invece, almeno per il momento, l’Europa può tirare il fiato. Secondo il managing partner di Spi Asset Management Stephen Innes, “lo scenario peggiore è stato evitato e le preoccupazioni per una stagflazione in Europa potrebbero diminuire”.
Perché il prezzo non cambia
Ovviamente, la ripresa dei flussi non fa che affievolire molto debolmente il livello di preoccupazione. Da una parte, anche se il flusso dovesse al massimo dei livelli precedenti alla manutenzione, si arriverebbe comunque a un massimo del 40% della capienza massima del gasdotto, a causa dei diversi tagli che Gazprom ha stabilito nel corso delle ultime settimane.
Inoltre, come riporta Il Sole 24 Ore, “fin da martedì prossimo i flussi potrebbero ridursi al 20%”, dato che il presidente russo Vladimir Putin ci ha tenuto a ricordare che altre turbine del gasdotto necessitano di revisione e avvertire che dal 26 luglio Mosca dovrà ridurre ancora la portata se non otterrà garanzie tecniche e legali sufficienti per rimettere al suo posto la turbina di Siemens arrivata dal Canada il 17 luglio. Per questo motivo, secondo i dati forniti dal Title transfer facility (Ttf) olandese, il mercato di riferimento dello scambio di gas naturale, il prezzo è rimasto abbastanza stabile intorno ai 156 euro per megawattora nonostante il flusso sia aumentato. Ciò è un segnale del fatto che i mercati non si sentano particolarmente incoraggiati dalla ripresa del gasdotto.
La situazione in Italia
Eni ha confermato l’aumento dei flussi anche in Italia. Gazprom avrebbe comunicato per la giornata di giovedì 21 luglio la consegna di volumi di gas pari a circa 36 milioni di metri cubi, a fronte di consegne giornaliere pari a circa 21 milioni di metri cubi effettuate nei giorni precedenti.