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Dopo lo scoppio della crisi di governo, le Camere sono state sciolte e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha indetto le elezioni anticipate, sottolineando l’assenza di prospettive per una nuova maggioranza all’interno del Parlamento. È quindi incominciato il calendario delle scadenze per gli adempimenti che istituzioni e partiti devono rispettare per arrivare al voto. Si parte dal 27 luglio, con la consegna alla Farnesina degli elenchi dei cittadini e delle cittadine residenti all’estero, e si finirà il 15 ottobre, quando dovrà tenersi la prima seduta del nuovo Parlamento.
Entro questa data, il ministero dell’Interno deve inviare al ministero degli Esteri gli elenchi degli elettori e delle elettrici residenti all’estero. La legge infatti stabilisce come questi elenchi vadano consegnati entro sessanta giorni prima della chiamata alle urne.
12, 13 e 14 agosto
In queste tre giornate i partiti dovranno depositare al Viminale i contrassegni e i simboli elettorali per l’attribuzione dei seggi.
21 e 22 agosto
Sono i giorni in cui i partiti dovranno presentare le liste elettorali negli uffici centrali presso le corti di Appello. Per legge le liste devono essere consegnate tra il trentacinquesimo e il trentaquattresimo giorno prima delle elezioni.
Inizia ufficialmente il mese di campagna elettorale prima del voto, con l’affissione dei manifesti elettorali.
25 settembre
Si va al voto. È il giorno scelto dal presidente Mattarella per le elezioni.
15 ottobre
Entro questa data il nuovo Parlamento deve riunirsi per la prima volta, come stabilito dall’articolo 61 della Costituzione, in base al quale la prima riunione delle Camere deve tenersi “non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni”. Fino a quel momento restano in carica i rappresentanti della passata legislatura.