mercoledì, Febbraio 5, 2025

L’Italia sta costruendo il “braccio” robotico che raccoglierà le rocce di Marte

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European Space Agency

Arriva il Fetch Rover (e il suo braccio)

Mentre Perseverance continua le operazioni di raccolta dei campioni, a Terra si lavora per il loro trasporto sulla Terra. A occuparsene è l’Esa, che sta sviluppando il Fetch Rover, un robot che dovrà recuperare le capsule che contengono le preziose provette. L’arrivo del Fetch Rover su Marte è previsto per il 2028: il veicolo, secondo le previsioni, dovrà percorrere in totale circa 15 chilometri, una media di 200 metri al giorno per sei mesi. Ed è qui che entra in scena il braccio robotico sviluppato da Leonardo: sarà lui, infatti, a occuparsi concretamente del recupero delle provette. Il nome “braccio” non è casuale: il robot, infatti, ha caratteristiche molto simili a un arto umano. È dotato di una “spalla”, di un “gomito” e di un “polso”, può compiere un elevato numero di movimenti (ha ben 7 gradi di libertà) e ha addirittura un “cervello” e degli “occhi”, ossia un insieme di sistemi elettronici che gli consentono di localizzare le capsule (anche in condizioni di scarsa visibilità) e di coordinare in modo opportuno tutti i movimenti per il loro recupero (identificazione delle capsule, estrazione o sollevamento dal suolo, inserimento nel contenitore, chiusura del coperchio). 

Si torna a casa

Una volta che il contenitore sarà chiuso e sigillato, bisognerà riprendere la via di casa. Secondo i piani , nel 2029 i campioni verranno messi al sicuro nel Mars Ascent Vehicle (Mav), che effettuerà il lancio da Marte per posizionare il carico in orbita attorno al pianeta rosso. Qui il contenitore sarà preso in consegna dallo Earth Return Orbiter, un altro veicolo che l’Esa ha in programma di lanciare nel 2026 e che rappresenta la terza parte della missione, dotato di propulsori ionici a energia solare per spostarsi in un’orbita bassa e “incontrare” il Mav. Poi, finalmente, il ritorno vero e proprio: lo Earth Return Orbiter si muoverà in direzione del nostro pianeta e, se tutto va bene, atterrerà nello Utah intorno al 2031. Solo allora potremo toccare con mano il materiale marziano. Non vediamo l’ora.

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