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Ricavi in crescita, primi segnali di ripresa del segmento cruise ma conti in rosso per il gruppo Fincantieri, che ha appena chiuso il bilancio del primo semestre dell’anno. Il giro d’affari della società è in particolare arrivato a quota 3,51 miliardi di euro, in aumento del 16% rispetto allo stesso periodo del 2021 (3,026 miliardi). Nonostante ciò i margini operativi lordi (ebitda) sono scesi da 219 a 90 milioni, mentre il risultato netto rettificato è rimasto in territorio negativo per 94 milioni di euro, contro i +49 milioni del primo semestre dell’anno scorso.
In tale contesto chiaroscuro, ritorna tuttavia a brillare il settore cruise, grazie anche alla firma, nel solo mese di luglio, di un memorandum d’intesa per due navi cruise alimentate a idrogeno e di un contratto per una unità cruise extra-lusso (forse Four Seasons?, ndr). Non solo: in generale, i volumi di produzione si mantengono su livelli record per lo sviluppo dell’ingente carico di lavoro e, in particolar modo a seguito del significativo avanzamento proprio di alcune commesse cruise, con 8,6 milioni di ore lavorate nel primo semestre 2022 rispetto agli 8,4 milioni dell’anno precedente.
“L’andamento economico del secondo trimestre è stato negativamente caratterizzato da una review strategica sul portafoglio di business non core, dagli effetti sui prezzi delle materie prime conseguenti alla guerra russo-ucraina, e da altre partite non ricorrenti – commenta l’amministratore delegato, Pierroberto Folgiero -. L’azienda nei prossimi mesi perseguirà una sempre maggiore concentrazione sul core business dello shipbuilding, indirizzando la crescita attesa nel settore militare e la ripartenza del settore crociere; tale percorso sarà anche caratterizzato da una grande focalizzazione su nuove soluzioni digitali e green”.