venerdì, Dicembre 27, 2024

La prima nave carica di grano ha lasciato l'Ucraina

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Oggi, 1 agosto, è partita dal porto ucraino di Odessa la prima nave che trasporta grano da quando è iniziata la guerra, come stabilito dall’accordo sulla riapertura dei porti che Russia e Ucraina hanno firmato qualche giorno fa. A dare l’annuncio della partenza è stato Ibrahim Kalin, un portavoce del governo turco, nella giornata di domenica 31 luglio. La Turchia è stata, insieme alle Nazioni unite, la principale forza mediatrice tra Russia e Ucraina per creare le condizioni che hanno convinto il Presidente russo Vladimir Putin a dichiarare i porti di Odessa, Chornomors e Yuzhny sicuri per le navi che trasportano grano. 

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Il ministro dell’infrastruttura ucraino Oleksandr Kubrakov ha postato sui propri social un video della nave che parte dal porto, commentando “prevenire la fame nel mondo insieme alle Nazioni unite, la Commissione europea e il G7”.

La nave si chiama Razoni, batte bandiera della Sierra Leone, e sta trasportando circa 26mila tonnellate di mais verso il Libano, che da tempo si trova in una crisi alimentare dopo che l’esplosione nel porto di Beirut del 2020 aveva distrutto buona parte delle riserve nazionali di grano.  Prima di arrivare in Libano, la nave dovrebbe fare tappa a Istanbul martedì 2 agosto, dato che secondo l’accordo le navi ucraine in transito devono essere ispezionate dalla Turchia per fugare i timori russi che possano essere usate per portare armi in Ucraina. Per seguire l’andamento della nave in tempo reale, si può utilizzare questa mappa, messa a disposizione da Flight Radar 24, che al momento mostra la nave Razoni nel mar Nero al largo delle coste ucraine. Nei prossimi giorni, dice Obrakov, ne dovrebbero partire altre.

Prima della guerra, l’Ucraina era il quarto esportatore di grano al mondo, e il blocco delle esportazioni provocato dall’invasione russa sta generando una grossa crisi alimentare in diversi paesi nel mondo, molti dei quali in Africa e in Medio Oriente. Si stima che al momento in Ucraina siano ferme da mesi circa 20 milioni di tonnellate di grano pronte per essere esportate. 

L’accordo tra Russia e Ucraina sul grano era stato interpretato come un primo passo verso la risoluzione dello stallo, ma ovviamente gli ostacoli sono ancora tanti. Il primo, estremamente immediato, sono le mine navali che l’Ucraina ha posizioni in vari punti al largo della propria costa per impedire alle imbarcazioni di guerra russe di avvicinarsi. “Sono spaventato dal fatto che ci siano mine navali” – ha dichiarato a Reuters il membro dell’equipaggio Abdullah Jendi – “Abbiamo bisogno di circa due o tre ore per uscire dalle acque regionali. Ci auguriamo che non succeda nulla e che non commettiamo errori”. 

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