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Ritornano gruppi e famiglie in vacanza e ao Hostels registra numeri superiori ai livelli pre-Covid, facendo segnare il miglior semestre della propria storia. “Un risultato eccellente, frutto del lavoro di squadra – spiega il ceo della compagnia di ostelli di ultima generazione, Oliver Winter -. Oltre che un segnale incoraggiante per la seconda metà dell’anno”.
Il centro prenotazioni del gruppo riceve oggi oltre 2.500 chiamate al giorno
“L’occupazione media delle camere nei nostri 40 ostelli ha toccato il 74% a maggio e l’85% a giugno, facendoci così raggiungere il semestre migliore della nostra”, prosegue Winter. In particolare, sono le prenotazioni dei gruppi e le famiglie a farla da padrone, con una
crescita a doppia cifra rispetto al 2019, mentre la stima dei ricavi per l’anno in corso si aggira attorno ai 140-160 milioni di euro.
Per far fronte alla questione carenza di personale che sta attanagliando l’intero comparto dell’ospitalità occidentale, ao Hostels ha inoltre deciso di abolire il tedesco come prerequisito per il lavoro di receptionist, ha introdotto un comodo metodo di invio della candidatura tramite cellulare, organizza corsi di aggiornamento online e porta avanti nuove idee e metodi per rendere la compagnia ancora più interessante come ambiente lavorativo. “Abbiamo pensato a diverse cose per rendere noi e il comparto turistico ancora più attraente per chi è in cerca di lavoro – sottolinea Winter -. Il riscontro è stato molto positivo; dall’inizio dell’anno abbiamo firmato oltre 400 nuovi contratti e siamo sempre alla ricerca di nuove soluzioni per fare fronte alla mancanza di personale”.
In tema di sviluppo, dal 2020 a oggi ao Hostels ha inaugurato cinque nuove strutture a Varsavia, Budapest, Copenaghen, Edimburgo e Rotterdam, portando il numero di ostelli a 40 in 25 città e nove Paesi differenti. La lista delle prossime aperture è ancora molto lunga, con l’Italia nella top 3 e un occhio di riguardo soprattutto verso Firenze e Roma. “Ora più che mai stiamo investendo sulle acquisizioni, anche per allungare in maniera significativa la vita dell’immobile”, conclude Winter.