Questo articolo è stato pubblicato da questo sito
In pole position ci sono Virgin Australia e Klm, ma questa volta la classifica è quella delle peggiori performance delle compagnie aeree che negli ultimi tre mesi hanno cancellato il maggior numero di voli, per far fronte a quell’impennata di domanda di viaggio risultata quasi del tutto ingestibile da parte di parecchi aeroporti e vettori.
I dati sono quelli elaborati da Cirium, che ha analizzato un numero ristretto, in realtà, di compagnie aeree – 19 in tutto il mondo -: Virgin Australia ha cancellato la maggior parte dei voli nei tre mesi fino al 26 luglio, quasi 2.200 voli, pari al 5,9% del proprio operativo, rispetto all’1,4% dello stesso periodo del 2019.
Air New Zealand, Qantas e Deutsche Lufthansa, oltre a Klm, completano la cinquina dei vettori che hanno cancellato più spesso i voli nel periodo preso in considerazione. Singapore Airlines, per contro, ha messo a segno la performance migliore, cancellando solo lo 0,1% dei voli programmati.
La classifica vede poi British Airways al sesto posto per numero di voli annullati, mentre – per restare in Europa – Air France e Ryanair sono rispettivamente al 12 e 13 gradino; settimo, ottavo e nono posto per le statunitensi American Airlines, United e Delta Air Lines.
Considerato lo spaccato relativamente piccolo delle compagnie aeree rispetto al quadro mondiale, potrebbero esserci altri vettori meno noti con risultati ancora meno brillanti. L’indagine esclude anche le compagnie aeree della Cina, il secondo mercato mondiale dell’aviazione prima del Covid, ma che tuttora rimane in gran parte chiuso ai voli internazionali.