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Primo semestre da record per il gruppo Accor, che vede finalmente i ricavi medi per camera disponibile dei propri hotel (revpar) superare i livelli del 2019. Durante la presentazione dei risultati di metà anno, il presidente e ceo della compagnia francese, Sébastien Bazin, ha detto di aspettarsi ulteriori “robusti” miglioramenti delle performance anche nella seconda parte del 2022, grazie specialmente al rimbalzo di convegni, meeting e in generale del business travel, nonché della domanda gruppi. Il tutto, nonostante le tensioni geopolitiche e la dinamica inflazionistica non manchi di generare una certa pressione sul comparto.
Nel secondo trimestre, in particolare, le tariffe camere degli hotel Accor di Londra, Parigi e Sidney hanno raggiunto una media rispettivamente del 14%, dell’11% e del 7% superiore a quella dello stesso periodo del 2019. E tale tendenza avrebbe riguardato circa l’80% delle città più importanti in cui è presente il gruppo francese. Il miglioramento delle performance è inoltre trasversale e riguarda tutti i segmenti in cui opera la compagnia.
In tale contesto, i ricavi totali di Accor nel primo semestre hanno raggiunto quota 1,7 miliardi, fermandosi del 10% appena al di sotto dei livelli 2019, ma facendo segnare un incremento del 97% in confronto con l’anno precedente. Ma soprattutto sono tornati in territorio positivo i margini operativi lordi della compagnia: tra gennaio e giugno l’ebitda consolidato del gruppo è stato infatti di 205 milioni di euro, contro il rosso da 120 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Tale pur ottima performance rimane comunque del 35% al di sotto dei livelli 2019, a causa soprattutto delle pressioni inflazionistiche che hanno impattato sui costi di gestione del gruppo. Alla luce di tutto ciò, Accor prevede la fine dell’anno di registrare comunque un ebitda superiore ai 550 milioni di euro