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Fantacalcio, che passione. Si sa, noi italiani siamo un popolo di allenatori, o almeno abbiamo la presunzione di pensarlo. Tutti pronti a criticare Mourinho, Allegri, Pioli o Inzaghi perché hanno fatto giocare un calciatore invece di un altro. Ma siamo davvero così bravi?
Chissà, forse proprio da questa domanda è nato il Fantacalcio, il gioco che da anni appassiona i tifosi di calcio.
Come nasce il Fantacalcio
Il gioco del Fantacalcio è stato inventato nel giugno del 1988 (alla vigilia degli Europei) dal giornalista Riccardo Albini che, ispirandosi ad un passatempo statunitense basato sul football americano, noto anche con il nome di Rotisserie – dal luogo di ritrovo dei primi giocatori, la Rotisserie Francaise di New York -, ne codificò le regole pubblicando poi nel 1990 un libro edito dalla Edizioni Studio Vit.
Cos’è il Fantacalcio
Il gioco consiste nell’organizzare e gestire una squadra virtuale (alla quale si deve dare un nome e volendo anche dei colori sociali) formata da calciatori reali fra quelli che militano nel campionato che si decide di seguire. Per comporre le rose dei club, i giocatori si riuniscono (solitamente a casa di uno dei partecipanti con una quantità di birre esagerata).
Come funziona l’asta
A turno, ogni “presidente”, che ha un budget da spendere uguale in partenza a quello degli altri fantacalcisti che viene stabilito in un determinato numero di Fantamiliardi (no, non vale dichiararsi uno sceicco del Qatar per spendere petroldollari virtuali) nomina un calciatore che vorrebbe acquistare e informa gli altri della sua prima offerta. Solitamente, il prescelto interessa anche ad altri e allora si parte con i rilanci fin quando nessuno supera l’ultima offerta.
Altre opzione, meno utilizzata, è l’asta tramite buste chiuse, con proposte d’acquisto vincolanti di calciatori ad una determinata cifra.
Le regole principali del Fantacalcio
La Lega è solitamente formata da otto o dieci squadre, anche se nulla vieta di allargarla a più partecipanti.
Le Fantarose sono invece composte, obbligatoriamente, da venticinque giocatori. Tre portieri, otto difensori, otto centrocampisti, e sei attaccanti.
Prima di ogni giornata di campionato, gli allenatori devono dare la formazione all’avversario di turno. Questa deve essere composta da undici titolari e sette riserve, pronte a subentrare in base al ruolo nel caso un calciatore tra quelli scelti non scenda in campo.