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Una delle maggiori aziende tech in Russia, Yandex, ha vendutoil suo motore di ricerca, il suo aggregatore di notizie e il suo servizio di blogging alla piattaforma di social media VK, strettamente controllata dal Cremlino. L’operazione metterà ancora più in pericolo l’informazione indipendente nel paese, incrementando l’influenza del governo sulle informazioni a cui i cittadini hanno accesso.
La pagina principale di Yandex è conosciuta come “la Google russa”, ha circa trenta milioni di visitatori al mese e controlla circa il 62% del mercato del mercato delle ricerche online nel paese. Si trasformerà, probabilmente, in un feed di notizie attentamente monitorate da VK (controllata da Gazprom), con l’obiettivo di limitare la diffusione di notizie su argomenti controversi o poco graditi alle autorità, come l’invasione dell’Ucraina. VK controllerà il contenuto e il design dei servizi acquistati.
La mossa potrebbe rappresentare un tentativo da parte di Yandex di tutelarsi dalle sanzioni imposte alle aziende russe dall’Occidente, cercando di implicarsi il meno possibile in attività di stampo politico. Ma avrà anche importanti conseguenze per l’accesso della popolazione a notizie non controllate dallo stato. Una fonte interna ha detto che l’accordo di vendita permetterà a Yandex di depoliticizzare completamente il suo business. “Ci stiamo comprando la nostra libertà – ha detto a Euractiv -. Questo settore di attività è stato un peso da portare avanti”.
Yandex è già stata accusata di nascondere e censurare informazioni durante le prime settimane di conflitto, in particolare da parte di un ex dirigente, Lev Gershenzon. All’inizio di marzo Gershenzon aveva lanciato un appello ai dipendenti di Yandex, invitandoli a dimettersi per non alimentare la censura di stato e non “rendersi conniventi di un terribile crimine”. Due dirigenti di alto livello, tra cui il fondatore ed ex ad, sono stati posti sotto sanzioni dall’Unione europea dopo lo scoppio della guerra, per complicità con la censura di stato.
L’accordo è stato firmato lunedì 22 luglio e dovrà essere approvato dalle autorità antitrust del paese. Prevede anche la cessione a Yandex da parte di VK di Delivery Club, un’applicazione di consegne a domicilio. Yandex ha sempre limitato l’accesso a media indipendenti ostili al Cremlino: con l’ingresso di VK in questo segmento di attività la stretta di Mosca sull’informazione libera non farà che intensificarsi.