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L’estate volge al termine ma sono tanti i turisti che decidono di organizzare una vacanza tra la fine d’agosto e i primi di settembre, approfittando delle temperature più miti e dei prezzi più bassi. Dal Trentino alla Sicilia, ecco una carrellata di proposte per visitare i luoghi di villeggiatura con una scusa diversa – e anche in caso di pioggia – , tra una mostra di fotografia, un tuffo nel Made in Italy e un viaggio nella Storia.
1) Magia del mondo animale, nel Parco dell’Adamello
Al confine tra il Parco Regionale lombardo e il Parco Nazionale dello Stelvio si trova in una delle zone più belle dal punto di vista naturalistico e paesaggistico di tutta la Lombardia: è qui, a Vezza d’Oglio in alta Valle Camonica, che sorge la “Casa del Parco dell’Adamello“, gestita dall’Ente Parco attraverso Alternativa Ambiente e adibita a ostello-foresteria e centro di educazione ambientale, con tanto di museo naturalistico e laboratori didattici, biblioteca, centro visite e formazione. Calde ed essenziali, le camere possono ospitare persone tutto l’anno: comitive, gruppi e scolaresche sono benvenuti e la struttura è attrezzata anche per soddisfare le esigenze degli ospiti con disabilità. Il Museo Naturalistico ha aree espositive ricche di immagini, schede descrittive di fauna e flora e suggestive ricostruzioni degli ambienti del Parco, con scenari di predazione, corsi d’acqua e istanti della vita di animali di varie specie, dall’aquila reale ai roditori, dal gufo alle pernici, dai merli ai falchi, passando per volpi, tassi e faine. E fra i cinguetti e il picchiettare del picchio rosso, teneri e quasi indifesi, fanno capolino cervi e caprioli e poi, dalle cime, un branco di camosci.
2) A Sanremo un tuffo nel miglior Made in Italy
Il 2 settembre il Casinò di Sanremo ricorderà il settantesimo anniversario della prima edizione del Festival della moda maschile, presentando il volume che ripercorre la storia di un evento che raggiunse quasi le quaranta edizioni. Si tratta dell’opera “Casinò di Sanremo: Festival della Moda Maschile. Il Made in Italy veste il mondo” (De Ferrari Editore) che può vantare l’introduzione del professor Stefano Zecchi, firmata da Marzia Taruffi. Contestualmente verrà inaugurata l’esposizione “Moda Preziosa”, curata dalla storica dell’arte, Federica Flore e patrocinata dal Ministero della Cultura, con la collaborazione del Comune, del Casinò e della Confartigianato. L’evento è finalizzato a riportare nella sua centralità il Casinò anche nel settore dell’alta sartoria. Un bellissimo viaggio nel passato, un racconto malinconico di quanta magnificenza e competenza il nostro Paese sia riuscito a mettere in campo, con mani sapienti e ingegno illuminato. “Mi piace immaginare questo lavoro come un prezioso giroscopio, in questi tempestosi anni, – spiega Fabio Pietrella, presidente nazionale Confartigianato Moda – per ritrovare la direzione naturale che il nostro “bello e ben fatto” deve perseguire, in un percorso che vedrà ancora protagonisti noi italiani, le nostre nuove generazioni e il connubio tra territorio e manufatto che ci ha resi grandi nel mondo”.
3) Reggio Emilia, riflettere con la mostra “No more war”
Dal 2 al 4 settembre torna a Reggio Emilia il Festival di Emergency: dopo due anni di pandemia che ha sconvolto le vite di tutti e una nuova guerra nel cuore dell’Europa, l’associazione dedica tre giorni di incontri e dibattiti al tema de “La scelta”. Scrittori, scienziati, filosofi, giornalisti e voci del mondo contemporaneo porteranno avanti, insieme ai rappresentanti dell’organizzazione umanitaria, una riflessione collettiva su un quesito che segna questo momento storico: perché scegliamo la guerra come strumento di risoluzione delle controversie? Perché scegliamo di non proteggere noi e il futuro? Anche l’arte, la musica e la fotografia contribuiranno a riempire le piazze di voci e storie su cui riflettere perché: il Palazzo dei Musei di Reggio Emilia ospiterà infatti la mostra “No more war”, progetto artistico del fotografo Giles Duley che ha raccontato e vissuto sulla sua pelle l’impatto della guerra in Afghanistan. Il lavoro è basato sulla contaminazione artistica per esprimere un messaggio deciso: mai più nessuna guerra.
4) A Gubbio sulle tracce di Federico da Montefeltro
Continuano a crescere i numeri della mostra Federico da Montefeltro e Gubbio. Lì è tucto el core nostro et tucta l’anima nostra”, che Gubbio dedica ai 600 anni dalla nascita del duca Federico da Montefeltro, nell’ambito delle celebrazioni indette dal Comitato Nazionale. Oltre 260 opere tra dipinti, libri, monete, armi, armature, strumenti musicali e astronomici raccontano uno dei più importanti mecenati del Rinascimento, nato proprio a Gubbio nel 1422. La ricca esposizione è visitabile con biglietto unico in tre sedi: Palazzo Ducale, Palazzo dei Consoli e Museo Diocesano e racconta la vita, le passioni e la cultura dell’illustre concittadino. L’esposizione, curata da Francesco Paolo Di Teodoro con Lucia Bertolini, Patrizia Castelli, Fulvio Cervini, è visitabile tutti i giorni fino al 2 ottobre con orario continuato (ore 10-19) e biglietto unico per le tre sedi. Aperture straordinarie, visite guidate, laboratori didattici per i più piccoli e il programma di conversazioni tematiche con degustazioni “Un aperitivo con Federico” arricchiscono l’offerta di un evento culturale di punta della stagione estiva di Gubbio e tra i principali della regione Umbria.
5) I luoghi della Sicilia liberata in esposizione a Catania
In collaborazione con la Library of Congress, Prints and Photographs Division, Washington, D.C., Fondazione OELLE Mediterraneo Antico presenta, nel suo Phil Stern Pavilion a Le Ciminiere di Catania, la mostra fotografica “1943. Volti e luoghi della Sicilia liberata. Fotografie di Nick Parrino”, a cura di Ezio Costanzo. L’esposizione, in partnership con la Città Metropolitana di Catania-Museo Storico Sbarco in Sicilia 1943, racchiude 80 immagini di Nick Parrino, fotografo italo-americano al seguito dell’esercito USA durante la seconda guerra mondiale, che nel settembre del 1943 immortalò alcuni momenti della vita quotidiana della gente di Sicilia dopo l’armistizio del 3 settembre. Nelle foto di Parrino, arruolato nell’OWI, l’Office of War Information, ovvero l’ente governativo per le campagne di informazione e propaganda, c’è la Sicilia liberata dei giorni successivi dell’Operazione Husky e i volti sorridenti della popolazione che riprende a vivere ricostruendo la propria esistenza. Negli scatti emerge l’intento del fotografo di ritrarre, a volte in maniera idilliaca, la ripresa della vita sociale ed economica sia nelle grandi città – come Palermo, Catania, Agrigento, Messina, Siracusa – sia nei piccoli paesi di provincia e nelle campagne.