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La maglia dell’Algeria non è tra quelle che vedremo negli stadi in Qatar, dove sta per iniziare il Campionato del Mondo di calcio. Le volpi del deserto, questo il soprannome dato ai calciatori che indossano la casacca della Nazionale africana, hanno fatto parte della competizione nel 1982 (quando l’Italia di Bearzot e Paolo Rossi trionfò battendo in finale la Germania dopo aver superato il girone iniziale ed aver poi eliminato Argentina, Brasile e Polonia), nel 1986, nel 2010 e nel 2014. Questa volta, però, sono state eliminate dal Camerun e non potranno provare a migliorare il loro risultato più prestigioso, il raggiungimento degli ottavi di finale ottenuto otto anni fa in Brasile.
Tuttavia si continua a parlare della maglia dell’Algeria, che è davvero bella, ma non a tutti è piaciuta. Anzi. Presentata nell’amichevole disputata il 23 settembre a Orano contro la Nuova Guinea, la casacca delle volpi realizzata da adidas è finita subito al centro dell’attenzione a causa del motivo utilizzato dal colosso tedesco di abbigliamento sportivo.
Lo zellige al centro della partita
Il design, infatti, è ispirato ai mosaici zellige che vengono realizzati con un assemblaggio di piastrelle in ceramica al fine di riprodurre disegni geometrici. Lo zellige, però, è un elemento architettonico marocchino, non algerino. E questo ha sollevato diverse polemiche. In realtà, gli algerini non hanno trovato nulla di male nella scelta di adidas, ma in Marocco le cose sono andate diversamente.
Così, per provare a dirimere la questione, è sceso in campo il Ministero della Cultura del Marocco che, tramite l’avvocato Mourad Elajouti, non solo ha chiesto chiarimenti ad adidas, ma l’ha invitata a ritirare dal mercato i completini incriminati entro due settimane.
Dopo qualche giorno di concertazione, adidas ha ammesso di aver utilizzato il motivo marocchino zellige per realizzare le maglie dell’Algeria, ma ha anche dichiarato chiaramente che le maglie “incriminate” resteranno al loro posto.
Il chiarimento di adidas
«Vorremmo esprimere il nostro profondo rispetto per le persone e gli artigiani del Marocco e ci rammarichiamo per le controversie che circondano il caso. Il design è stato davvero ispirato dal motivo dei mosaici zellige, ma non aveva lo scopo di offendere nessuno», ha affermato in una nota adidas. Soddisfatti per la precisazione di adidas, dal Ministero della Cultura del Marocco è arrivato il via libera, con buona pace di tutti.
L’avvocato Elajouti, infatti, ha accolto favorevolmente la nota affermando che «quest’episodio ha evidenziato la necessità per il Marocco di proteggere e difendere il suo patrimonio culturale e il saper fare ancestrale dell’artigianato marocchino».
Tutto ok, quindi, anche se a questo punto è stata l’Algeria ad esprimere qualche perplessità sul fatto che quando adidas gli mostrò il progetto della nuova maglia, lo avrebbe fatto dichiarando di aver tratto ispirazione da motivi grafici di origine algerina e non marocchina.
Ormai, comunque, la questione è stata sistemata. Ora il Marocco è pronto a giocare il Mondiale e chissà, forse grazie a questa storia avrà il supporto anche di qualche tifoso algerino. Intanto la maglia da allenamento dell’Algeria è già disponibile anche qui in Italia, sul portale di adidas o di Foot Locker a 75€.