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Per la prima volta da quasi un anno, il presidente russo Vladimir Putin ha chiamato l’invasione dell’Ucraina con il suo vero nome, “guerra”, invece che “operazione militare speciale”, l’unico termine permesso dalle autorità russe. Per questo, è stato denunciato da un politico di opposizione, sulla base di una legge approvata a marzo dallo stesso Putin, che prevede multe e pene detentive per chi diffonde “informazioni false” sulle forze armate, con la quale è stato perseguito chi ha chiamato l’invasione con il suo nome.
La legge bavaglio
Dallo scorso 24 febbraio, Putin ha utilizzato il termine “operazione militare speciale” per indicare l’invasione dell’Ucraina, al fine convincere il popolo russo di non aver scatenato una guerra unilaterale. Il controllo sull’opinione pubblica e sugli oppositori è stato rafforzato con una legge bavaglio, che prevede fino a 15 anni di carcere per chi non usa i termini ufficiali per parlare dell’invasione o critica l’operato del Cremlino in Ucraina.
Lo scorso luglio, come riporta Business Insider, Alexei Gorinov, consigliere comunale di Mosca, è stato condannato a sette anni di carcere dopo aver parlato, durante una riunione del consiglio comunale, dei bambini che stavano morendo a causa della guerra in Ucraina. Mentre ad agosto, Yevgeny Roizman, ex sindaco della città russa di Ekaterinburg, è stato arrestato per aver parlato di “guerra” e di “invasione”.
La denuncia
Questa volta però, a deviare dai termini ufficiali è stato lo stesso leader russo, durante una conferenza stampa, dicendo ai giornalisti che il suo obiettivo è quello di “porre fine a questa guerra”, si legge su Reuters. Per questo, Nikita Yuferev, consigliere comunale di San Pietroburgo, ha sfruttato l’occasione per evidenziare le contraddizioni e la disonestà dell’amministrazione del Cremlino, denunciando direttamente il leader autoritario.
Nella sua denuncia, Yuferev ha chiesto alla procura generale e al ministero dell’Interno della Federazione Russa di “ritenere (Putin) responsabile secondo la legge per aver diffuso notizie false sulle azioni dell’esercito russo“. Chiaramente, il politico è consapevole che la sua sfida legale non andrà a buon fine, ma il suo obiettivo è quello di “attirare l’attenzione sulle contraddizioni e sull’ingiustizia di questa legge che Putin adotta e firma, ma che lui stesso non osserva” ha detto in una dichiarazione riportata da Reuters. “Più se ne parla, più la gente dubiterà della sua onestà, della sua infallibilità e meno sostegno avrà” ha concluso Yuferev.