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Per la prima volta in più di 60 anni, la Cina ha annunciato una diminuzione della popolazione, calata di 850 mila persone tra il 2021 e il 2022. Secondo le proiezioni dell’Istituto nazionale di statistica cinese, questo dato segna l’inizio di un lungo periodo di declino demografico, che porterà molto probabilmente l’India a superare la Cina come paese più popoloso del mondo.
Da diversi anni il governo di Pechino sta cercando di incoraggiare le persone ad avere più figli, per contrastare la lunga crisi demografica che deriva dalla bassissima procreazione delle generazioni nate dagli anni Novanta in poi. Tuttavia, decenni di politiche di controllo delle nascite e del figlio unico, che scoraggiavano in modo punitivo le coppie ad avere più di un figlio, e l’aumento del costo della vita moderna, nessun incentivo è riuscito a invertire la tendenza delle persone più giovani.
Così, da 1 miliardo e 412 milioni di abitanti del 2021, alla fine del 2022 la popolazione cinese è scesa a 1 miliardo e 411 milioni. Il tasso di natalità del 2022 è stato di 6,77 nascite ogni mille persone, il più basso mai registrato e in netto calo rispetto alle 7,52 nascite del 2021. Traducendo in numeri reali, nel 2022 sono nate 1 milione di persone in meno rispetto al totale di 10,62 milioni del 2021.
A contribuire al calo generale della popolazione si trova anche il tasso di mortalità più alto mai registrato dal 1976, con 7,37 decessi ogni mille persone, più alto del record precedente segnato nel 2021 di 7,18 decessi ogni mille persone.
La crescita e i problemi dell’India
Al contrario, in India la crescita demografica non si è ancora rallentata e, dopo aver raggiunto la Cina oltrepassando la soglia di 1 miliardo e 400 milioni di persone nel 2022, le stime prevedono un rapido sorpasso nel 2023, che incoronerà Delhi come capitale dello stato più popoloso del mondo. Secondo l’Istituto per gli studi di politica internazionale, la crescita indiana non rallenterà prima di aver superato abbondantemente 1,6 miliardi di persone.
Una prospettiva che però allarma gli analisti, come si legge sulla Cnn, perché l’India non sta creando abbastanza opportunità lavorative per i milioni di giovani in cerca di un’occupazione, che entrano tra la forza lavoro ogni anno. A oggi, la popolazione in età lavorativa in India è già di oltre 900 milioni di persone e questo numero supererà il miliardo entro i prossimi dieci anni.
Se i politici non riusciranno a creare abbastanza posti di lavoro per assorbire questa massa – già molto scarsi, con solo il 46% delle persone occupate e un tasso di partecipazione femminile al lavoro di appena il 19% – il paese rischia concretamente di incorrere in un lungo periodo di forti disordini sociali.