Questo articolo è stato pubblicato da questo sito
The Harp trasporta l’ascoltatore altrove, lasciandolo immaginare e sognare ma anche confondendolo e sopratutto innescando delle domande. L’artista vorrebbe che le persone, dopo aver sentito il disco, restassero con un disturbante e destabilizzante sapore di amaro in bocca che li porti a pensare, riflettere, agire. Il primo singolo 2072 si basa su una granulazione dal vivo dell’arpa elettrica ed è presentato da un video che potete guardare in anteprima. Kety Fusco commenta così: “Il 13 gennaio 2072 morirò: questo video ricorda ciò che è stato. La mia melodia mi accompagnerà nel trapasso, ricordandomi che il mondo era bello prima del mio arrivo. Non amavo il mondo in cui vivevo e per questo esso non mi ha permesso di restare più a lungo“. Come scriveva il romanziere francese Chateaubriand, “Le foreste precedono le civiltà e i deserti le seguono“.
L’artista però guarda al futuro anche dello strumento poiché sta ideando la creazione di una nuova arpa, con la quale modificherà la percezione di questo magico strumento: “L’arpa è nata nel VII secolo, quando l’aria era diversa, quando i gusti e i vissuti della gente non avevano niente a che vedere con quelli del mondo attuale. Dunque, a oggi, non riesco a pensare che non esista un’evoluzione: ecco perché sto progettando una nuova arpa, che rimarrà lo strumento di sempre ma in chiave contemporanea, cosicché tutti avranno la possibilità di avvicinarcisi. Nell’attesa, benvenuti in The Harp”.