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AirTag sta diventando un accessorio sempre più comune tra i possessori di cani visto che è perfetto per tracciare la posizione dell’amico peloso grazie alla diffusione capillare dei dispositivi Apple in ogni parte del mondo, qualcosa di perfetto soprattutto se l’animale si smarrisce quando non è nelle sue zone abituali. Tuttavia sta emergendo anche un lato oscuro da prendere sicuramente in considerazione: sono infatti numerosi i casi di cani che hanno ingerito un AirTag ed è spesso necessario un intervento chirurgico per la rimozione senza danni permanenti a lungo termine.
Il grande punto di forza di AirTag nell’uso con i cani (o altri animali domestici) è anche il suo punto debole: essendo così piccolo può essere facilmente agganciato al collare tramite accessori più o meno ufficiali, ma al contempo se il pet riesce a estrapolarlo dalla custodia viene spesso incuriosito dalla forma e può masticarlo oppure anche ingerirlo.
Dato l’ingombro esiguo ma non troppo, soprattutto per i cani di medie dimensioni, è difficile che venga espulso in un modo naturale ed è quindi necessario ricorrere all’assistenza di un veterinario per la rimozione tramite operazione chirurgica; una prassi piuttosto veloce che però porta con sé tutte le complicazioni di un intervento invasivo. Inoltre, la batteria incorporata contiene sostanza chimiche molto pericolose che possono essere diffuse nell’intestino se il case viene rotto.