giovedì, Dicembre 26, 2024

Riconoscimento facciale, negli Stati Uniti arriva una pistola che si attiva identificando il volto

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Il riconoscimento facciale e i sistemi biometrici arrivano a bordo delle armi da fuoco. In particolare, un’azienda del Colorado, negli Stati Uniti, ha già ultimato un prototipo di pistola dotata di riconoscimento facciale che può essere utilizzata solo da personale autorizzato e sta raccogliendo i primi ordini da diversi clienti. Tuttavia, durante una dimostrazione l’arma ha fallito due volte il colpo.

L’azienda

La compagnia Biofire tech si è specializzata nella realizzazione di quelle che vengono chiamate smart gun, pistole intelligenti. In base al sito dell’azienda, queste armi potrebbero evitare incidenti tra chi le possiede, scongiurando spari accidentali ed evitando che una pistola possa venire usata da qualcuno che non è il suo proprietario, o a cui è stata assegnata, come nel caso delle forze dell’ordine.

Tuttavia, durante una dimostrazione svolta per Reuters, dopo essere riuscita a fare fuoco una prima volta, nelle mani della persona autorizzata, l’arma utilizzata ha fallito per due volte di seguito, dopo l’iserimento della sicura avvenuto perché era stata passata a un’altra persona, il cui volto e impronte digitali non erano registrate.

Già in vendita

Questo tipo di incidenti sono il motivo principale per cui ancora le smart gun non sono diffuse in commercio o usate dalle forze dell’ordine, nonostante siano diverse le aziende che stanno investendo in questa ricerca – come la Lode star works e la Free state firearms, entrambe negli Stati Uniti – e che alcune smart gun siano già in vendita online.

Infatti, secondo molti critici, le armi a sblocco biometrico o tramite impronte digitali potrebbero fallire in azione, mettendo in pericolo la sicurezza dell’operatore. Inoltre, la tecnologia biometrica è ancora lontanissima dall’essere infallibile e se l’arma dovesse sbagliare a riconoscere il suo proprietario, potrebbe tranquillamente essere usata da altri.

Ma un altro problema, anche più grave, è che una possibile diffusione di queste pistole, soprattutto in un paese come gli Stati Uniti, potrebbe essere usata per frenare l’importante dibattito sulla necessità di ridurre la circolazione delle armi da fuoco tra le persone.

In molti paesi degli Stati Uniti, infatti, non è richiesto alcun porto d’armi e molto spesso non vengono nemmeno compiuti controlli sui precedenti penali o sullo stato mentale degli acquirenti. Una grave mancanza di regolamentazione che è alla base dell’altissimo numero di stragi e omicidi da arma da fuoco che avvengono ogni anno negli Stati Uniti.

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