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Finalmente siamo riusciti a risolvere il mistero dei cinghiali che abitano nel sud-est della Germania, soprattutto in Baviera, e che presentano ancora alti livelli di cesio radioattivo. Oltre, ovviamente, al disastro di Chernobyl del 1986, la causa della loro radioattività persistente sarebbe dovuta alla loro dieta. Secondo una nuova ricerca, pubblicata su Environmental Science & Technology, infatti, i responsabili della radioattività sono i test nucleari della metà del ventesimo secolo e che, insieme al Chernobyl, sono fonti che continuano a contaminare i cinghiali attraverso la loro dieta.
Cinghiali radioattivi
Sebbene fosse già noto che alcuni esemplari di cinghiali avessero livelli pericolosamente alti di cesio radioattivo, tanto da ridurne la caccia e contribuire alla sovrappopolazione, quello che non si riusciva a spiegare era proprio il motivo per cui in altri animali i livelli di radioattività fossero via via lentamente diminuiti, mentre nei cinghiali persistessero. “Il nostro lavoro rivela informazioni più approfondite sulla contaminazione da radiocesio nei cinghiali bavaresi che vanno oltre la semplice quantificazione totale dei radionuclidi”, scrivono gli autori dello studio.
Il cesio radioattivo
Sappiamo bene che dopo un’esplosione nucleare, i materiali radioattivi rilasciati nell’ambiente rappresentano una minaccia significativa per gli ecosistemi. In questo caso, dopo il disastro di Chernobyl, avvenuto ormai 37 anni fa, si è osservato un aumento della contaminazione da cesio radioattivo, in particolare da cesio-137, che ha un tempo di dimezzamento di circa 30 anni. Ma un isotopo molto più stabile, il cesio-135, ha un tempo di dimezzamento di oltre 2 milioni di anni e può essere generato tramite la fissione nucleare. Facendo il rapporto tra cesio-135 e cesio-137 si può determinare da dove proviene il cesio: un rapporto elevato, per esempio, indica come potenziale fonte le esplosioni di armi nucleari, mentre un rapporto basso suggerisce i reattori nucleari.
Lo studio
Il team ha deciso così di analizzare i livelli di cesio utilizzando 48 campioni di carne di cinghiale cacciati nel periodo 2019-2021, provenienti da 11 regioni della Baviera. Dopo aver misurato le quantità di cesio-137 e cesio-135, i ricercatori hanno notato che nell’88% dei campioni i livelli di cesio radioattivo erano superiori alla soglia legale della Germania. Utilizzando poi il rapporto tra cesio-135 e cesio-137, hanno determinato che anche i test sulle armi nucleari erano responsabili della contaminazione di quei campioni che superavano il limite. “Tutti i campioni mostrano segni di miscelazione”, scrivono i ricercatori. “Le conseguenze delle armi nucleari e di Chernobyl si sono mescolate nel suolo bavarese”.
Cibo contaminato
Le diete dei cinghiali, che comprendono radici e funghi sotterranei, hanno assorbito diversi livelli di contaminazione da entrambe le fonti, il che ha contribuito alla persistente radioattività degli animali. Va da sé, quindi, che futuri incidenti potranno avere ripercussioni immediate e per decenni sulla sicurezza alimentare. “Questo studio dimostra che la conduzione di test nucleari, 60-80 anni fa, ha ancora oggi un impatto sugli ambienti naturali, sulla fauna selvatica e su una fonte di cibo per noi”, concludono gli autori.