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Minori condannati, il governo vuole togliere social network e smartphone

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Il governo Meloni è impegnato nella stesura di un decreto legge per il contrasto al disagio e alla criminalità dei minori, nonché alla povertà educativa. Una prima bozza del decreto è stata discussa mercoledì 6 settembre nell’ambito del pre-Consiglio dei ministri, ovvero la riunione che precede e definisce l’ordine del giorno del Consiglio dei ministri (Cdm), in programma per la mattinata di giovedì 7 settembre.

Il provvedimento:

  1. L’anticipazione in mattinata
  2. I provvedimenti sui minori
  3. La responsabilità genitoriale
  4. Gli altri temi sul tavolo del Consiglio dei ministri

L’anticipazione in mattinata

Il contenuto della bozza è stato in parte anticipato al pubblico dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini che, intervistato su Rtl 102.5, tra una dichiarazione sulla strage di Brandizzo e una sulle elezioni europee, ha detto “stiamo abbassando l’età per essere imputabili. Il 14enne che gira con una pistola dovrà essere punito come un 50enne”. Le prime indiscrezioni emerse sul piano del governo per far fronte a baby gang di minori e criminalità giovanile seguono il suggerimento del ministro.

I provvedimenti sui minori

Al momento la ricetta proposta dall’esecutivo prevede innanzitutto l’avviso orale con convocazione da parte del questore anche per il minore che ha compiuto 14 anni, il quale può anche ricevere un ammonimento dalla questura. Da qui, “a cascata”, tutte le altre ipotesi messe in campo per compilare il decreto: in caso di condanna (anche non definitiva) del minore per delitti contro la persona o il patrimonio, ad esempio, il questore può “proporre al tribunale il divieto di utilizzare piattaforme o servizi informatici e telematici specificamente indicati, nonché il divieto di possedere telefoni cellulari”, spiega Ansa.

Inoltre è previsto il daspo urbano in caso di provocato pericolo per la sicurezza pubblica in comuni al di fuori di quello di residenza, così come i “lavori socialmente utili o la collaborazione con enti no profit o lo svolgimento di altre attività a beneficio della comunità di appartenenza”, si legge su Open.

La responsabilità genitoriale

Le sanzioni coinvolgono anche i maggiorenni diretti responsabili dei minori. In caso di convocazione da parte del questore, infatti, il minore dovrà essere accompagnato da chi ne esercita la responsabilità genitoriale. Quest’ultimo può essere soggetto a una “sanzione amministrativa pecuniaria da 200 euro a 1.000 euro”, per la mancata sorveglianza del minore, “salvo che non provi di non aver potuto impedire il fatto“, riporta Skytg24.

Il peso delle sanzioni sugli adulti responsabili di minore però, potrebbe aggravarsi ulteriormente: nella bozza di decreto circolante, infatti, si parla di carcere fino a due anni per chi non manda a scuola i figli o i soggetti su cui esercita la responsabilità genitoriale (al momento, chi non provvede a impartire o far impartire l’istruzione obbligatoria al minore è punibile con un’ammenda di 30 euro).

Gli altri temi sul tavolo del Consiglio dei ministri

Nell’ambito del Consiglio dei ministri di domani si parlerà, tra le altre cose, anche di fondi alle scuole del Sud Italia (32 milioni in tre anni) e di un possibile piano di ristrutturazione e riqualifica del territorio di Caivano, il Comune della città metropolitana di Napoli al centro delle cronache a causa di una denuncia per stupro contro un gruppo di minorenni a danno di due bambine.

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