sabato, Dicembre 21, 2024

Schillaci, il caso delle foto riciclate negli articoli scientifici firmati dal ministro della Salute

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Secondo un’inchiesta del quotidiano il Manifesto, in alcune pubblicazioni scientifiche firmate dal ministro della Salute Orazio Schillaci, medico e ricercatore, uscite tra il 2018 e il 2022 su riviste scientifiche internazionali, sarebbero state utilizzate alcune immagini di cellule esaminate al microscopio elettronico riciclate da altri studi e usate per illustrare fenomeni diversi. In quegli anni il ministro è stato prima preside e poi rettore della facoltà di medicina dell’università di Tor Vergata. Le immagini, riutilizzate “per illustrare esperimenti diversi da quelli in cui erano state ottenute in origine”, spiega il quotidiano, compaiono in almeno otto pubblicazioni.

La maggior parte degli studi oggetto dell’inchiesta del giornale si concentra su diagnosi e cura del cancro. Su cinque ricerche delle otto attenzionate, il ministro ha messo la sua firma in qualità di supervisore, ideatore, convalidatore delle ricerche, dichiarando anche di aver partecipato alla loro stesura. In quattro studi su otto, continua il Manifesto, Schillaci risulterebbe anche corresponding author, una sorta di coordinatore del processo di elaborazione della ricerca. Il fatto che le immagini riciclate siano presenti in studi di Schillaci non significa che il ministro sia direttamente responsabile di quella scelta, che potrebbe essere frutto di un ricercatore distratto e dell’azione di una persona volutamente interessata a silurare lo studio. Interpellato sulla vicenda dal Manifesto, il ministro ha detto di essersi fidato degli specialisti che gli hanno fornito le immagini. “Non sono un esperto di microscopia elettronica – ha aggiunto -. Verificheremo se effettivamente ci sono degli errori”.

L’inchiesta

Per condurre la sua indagine sulle immagini modificate o riutilizzate, il Manifesto spiega di aver utilizzato il software austriaco ImageTwin. Si tratta di uno strumento che, attraverso l’impiego dell’intelligenza artificiale, è in grado di confrontare in pochi secondi una figuracon una banca dati di decine di milioni di immagini utilizzate nella letteratura scientifica, identificando eventuali duplicati e ritocchi digitali”.

In cinque ricerche pubblicate tra il 2018 e 2020 sarebbero state usate le stesse immagini per descrivere fenomeni diversi. E in tre di queste Schillaci risulta autore della prima stesura, nonché ideatore, supervisore e responsabile della gestione dei dati. Nel 2021 il gruppo di ricerca guidato da Schillaci pubblica uno studio che mostra un’immagine di cellule di tumore alla prostata, che per il Manifesto sarebbe già comparsa in un’altra ricerca del 2019, anch’essa firmata dal ministro e relative a cellule di tumore al seno. Sembra che questa stessa foto fosse già stata utilizzata precedentemente in un’altra ricerca, che però non aveva a che fare né con il tumore al seno né con quello alla prostata. Il giornale evidenzia anche il caso di una stessa immagine ritagliata in modi diversi, dai quali sembra che si tratti di un confronto tra due cellule prima e dopo un trattamento farmacologico.

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