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Clayton Green, il performance coach dietro al successo del campione del mondo Lewis Hamilton, ci dà un assaggio di quanto sia intrigante (e a dir poco incredibile) il mondo della Formula 1. Sapete quanto sono veloci i riflessi dei piloti? Noi comuni mortali impieghiamo 500-600 millisecondi per scattare in partenza. Un tempo enorme per i piloti da corsa per cui, anche 200 millisecondi di differenza possono significare essere avanti o indietro di ben 10 metri rispetto agli avversari. Insomma, la durata in gara si misura in battiti di ciglia, una frazione di tempo che la maggior parte di noi nemmeno riuscirebbe a percepire.
Altre differenze con le persone mortali? Frenare un’auto da città richiede una semplice pressione sul pedale, per le auto di F1 è tutta un’altra storia. Per favi un’idea dello sforzo richiesto a fermare una macchina del genere dovete immaginare di dover spingere con una sola gamba un piccolo pachiderma. Moltiplicate questo sforzo per 90 minuti, il tempo medio di una corsa, e avrete in mente quanto impressionante debba essere la preparazione atletica di questi “atleti del volante”.
In fine, Green, ci svela i segreti del circuito di Silverstone, uno dei percorsi più prestigiosi nel mondo delle quattro ruote della Formula 1. Situato nel cuore pulsante dell’Inghilterra questo circuito ha visto svolgersi la prima vera gara del Campionato del Mondo di Formula 1 nell’ormai lontano 1950. Forse per le sue curve mozzafiato e i tratti da frenata a tavoletta, o forse per i forti venti che spesso la sferzano, la gara di Silverstone è finita per diventare, tra le gare ufficiali, la più ardua e imprevedibile, il che però la rende anche un luogo ideale per gare appassionanti e sorpassi spettacolari.