sabato, Dicembre 21, 2024

Data center, Akamai scommette sull'Italia

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Akamai Technologies, leader nei servizi distribuzione dei contenuti web (Cdn) e sicurezza online, ha annunciato l’apertura di un nuovo data center a Milano, consolidando la sua presenza in Italia e migliorando l’accesso dei clienti italiani ai servizi di cloud computing.

Lo scenario:

  1. Chi è Akamai
  2. Il mercato italiano
  3. Architettura Edge
  4. Il nuovo data center
  5. Sostenibilità ambientale

Chi è Akamai

Fondata nel 1998 da Tom Leighton e Danny Lewin del Mit (Massachusetts Institute of Technology) Akamai è una società con sede a Cambridge, Massachusetts, specializzata nella protezione informatica, in particolare nella mitigazione degli attacchi Ddos (distributed denial of service, un tipo di attacco informatico), e nell’ottimizzazione della distribuzione dei contenuti online. L’azienda ora annuncia, oltre all’apertura del data center di Milano, anche l’espansione con sette data center in Europa, Asia, Nord America e America Latina.

Il mercato italiano

In Italia, tra il 2015 e il 2022, il valore di mercato dei servizi cloud è passato da circa 1,5 miliardi di euro nel 2015 a oltre cinque miliardi di euro nel 2022, riportano i dati di Statista.com, sito che raccoglie statistiche di mercato. Per questo Akamai ha deciso di investire in Italia. E in particolare a Milano che, secondo Luca Moglia, senior engineer di Akamai, rappresenta il cuore pulsante di internet in Italia.La nostra attività principale consiste nell’instaurare direttamente partnership con gli operatori telefonici al fine di superare qualsiasi barriera e offrire servizi di data center di alta qualità – spiega a Wired il manager -. Il principale data center si trova nella zona ovest di Milano. La nostra sarà una struttura unica perché è stata costruita sulla base della nostra architettura edge, che comprende circa 4.000 Point of presence (Pop) distribuiti in tutto il mondo, di cui un considerevole numero si trova in Italia”.

In Italia, l’azienda ha stabilito partnership con operatori come Telecom, Vodafone, Fastweb, Wind e altri. Questa architettura è caratterizzata dalla una notevole decentralizzazione, il che significa che i dati non vengono elaborati tutti in specifici luoghi come Milano, Francoforte o Londra, ma sono gestiti in maniera da offrire agli utenti una elaborazione il più possibile vicina alla loro posizione. Inoltre, questo approccio consente di prevenire la formazione di colli di bottiglia, soggetti ad attacchi informatici che potrebbero bloccare o rallentare il sistema.

Il nuovo data center

Adesso però, con l’apertura di nuovi data center in giro per il mondo, tra cui quello di Milano, l’azienda sta espandendo la sua presenza nel campo del cloud computing, che rappresenta un modello avanzato per la gestione delle risorse informatiche. Grazie a questo tipo di architettura (che agirà parallelamente a quella edge), l’azienda avrà la possibilità di utilizzare macchine virtuali (ovvero, computer simulati all’interno di un unico server fisico), di gestire applicazioni in modo più avanzato attraverso l’adozione di Kubernetes (una piattaforma per orchestrare applicazioni in contenitori) e soprattutto di ottimizzare la gestione dello storage (cioè l’archiviazione dei dati).

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