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Acquistare droga online ora è più semplice che mai, grazie a Google e a una dozzina di agenzie governative, aziende ed enti no-profit. Ebbene sì, avete letto bene. Un recente cambiamento nell’algoritmo di Google ha permesso (involontariamente) agli spacciatori di pubblicare annunci pubblicitari relativi alla vendita di cocaina, eroina, metanfetamine, ketamina e altre sostanze stupefacenti. Da circa un anno a questa parte, infatti, il motore di ricerca mostra all’interno dei propri risultati anche le pagine contenenti la scansione dei risultati delle ricerche interne ai siti stessi. Questo significa che i criminali più esperti possono creare in modo semplice annunci pubblicitari da inserire nelle pagine di ricerca interne dei siti web ritenuti affidabili da Google, così da incrementare la propria attività di vendita di droghe.
A rendere ancora più remunerativa la loro attività contribuisce il fatto che gli spacciatori prediligano i siti web di enti governativi, organizzazioni no-profit e agenzie di stampa per inserire i propri annunci pubblicitari, trattandosi delle pagine che hanno di per sé una maggiore probabilità di comparire tra i primi risultati di ricerca di Google. Non a caso, fino a poco tempo fa il sito ufficiale del governo dell’Ontario erano uno dei migliori risultati per la chiave di ricerca “acquisto di cocaina”, con informazioni dettagliate su chi contattare per comprare quello di cui si ha bisogno. E lo stesso vale per il sito dell’Interpol, che per lungo tempo si è posizionato al quinto posto della prima pagina di risultati di ricerca per la medesima parola chiave. E così pure per un’altra dozzina di siti almeno, tra cui quello di Insider, la piattaforma che ha segnalato per prima lo strano comportamento di Google.
Di tutta risposta, il colosso tecnologico ha fatto sapere di avere a lavoro adeguati “sistemi per combattere il crescente volume di contenuti di spam online”. Nonostante questo, non è ancora chiaro come sia stato possibile che gli spacciatori siano riusciti a condividere annunci pubblicitari relativi alla vendita di droga sui siti web di agenzie governative. Fortunatamente, ora Google si è occupato di eliminare tutta la pubblicità relativa al mercato della droga, ma quello che è accaduto lascia comunque perplessi gli inserzionisti e i proprietari di siti web, di per sé scontenti dei cambiamenti attuati dal colosso tecnologico.