sabato, Dicembre 21, 2024

Campi Flegrei, cosa prevede il piano di evacuazione

Must Read

Questo articolo è stato pubblicato da questo sito

Dal 2015 il livello di allerta della protezione civile è passato da verde a giallo. L’allontanamento della popolazione, a iniziare dalla zona rossa, è previsto all’innalzamento del sistema di allerta al livello rosso, cioè “allarme”.

I cittadini che scelgono di allontanarsi con il trasporto assistito organizzato dalla Protezione civile devono recarsi nelle aree di attesa definite nei piani di protezione civile comunali, da cui verranno trasferiti nelle aree di incontro previste dalla pianificazione nazionale di protezione civile. Da qui è previsto il trasporto via nave, treno, pullman in Regioni e Province Autonome gemellate. La mappa dettagliata è disponibile sul sito della Protezione Civile.

I cittadini che, invece, scelgono di spostarsi con mezzi propri devono seguire i percorsi e l’apposita segnaletica stabiliti dal piano di allontanamento. Il flusso del traffico sarà gestito attraverso l’attivazione di cancelli, al fine di evitare ingorghi e incidenti.

In quanto tempo

Alla dichiarazione dello stato di allarme, le stime della Protezione Civile indicano un periodo di 72 ore per completare l’operazione di evacuazione. Le prime 12 ore consentono alle persone di prepararsi a lasciare l’area e alle autorità di predisporre le misure di regolazione del traffico. Le successive 48 ore sono dedicate alla partenza contemporanea ma cadenzata della popolazione da tutti i Comuni della zona rossa, secondo un cronoprogramma definito nei piani comunali”. Le ultime 12 ore sono riservate come “margine di sicurezza per la gestione di eventuali criticità e per consentire l’allontanamento anche degli operatori del sistema di protezione civile”.

Uno scenario possibile

Non è possibile prevedere in modo esatto in quale momento il supervulcano dei Campi Flegrei erutterà, né quanti crateri si apriranno eventualmente e dove, o quanto durerà il suo risveglio. Il piano di evacuazione della Protezione Civile è disegnato sullo scenario ritenuto più probabile sulla base di uno studio che ha preso in esame gli ultimi 5mila anni di attività dell’area. “In caso di riattivazione del vulcano, si avrebbe circa il 95% di probabilità che si verifichi un’eruzione minore o uguale a quella di taglia media, che prevede la formazione di una colonna eruttiva alta fino a decine di chilometri, composta da gas e brandelli di lava incandescenti; la caduta di materiale vulcanico, sia di grosse dimensioni nell’area più vicina alla bocca eruttiva sia di ceneri e lapilli anche a diverse decine di chilometri di distanza, lungo la direzione del vento; lo scorrimento di flussi piroclastici (valanghe di gas, cenere e frammenti vulcanici, a velocità e temperature elevate) anche per alcuni chilometri. A questi fenomeni è possibile che si aggiungano esplosioni freatiche, cioè provocate dall’ebollizione e evaporazione di acqua superficiale a causa delle elevatissime temperature del magma.

Un piano da aggiornare?

L’intensificarsi delle scosse sta riportando l’attenzione su alcune criticità che potrebbero compromettere il buon esito del piano di evacuazione, per esempio la presenza di cantieri o addirittura chiusura delle strade indicate come vie di fuga. A metà settembre i sindaci dei comuni campani più a rischio hanno avuto un incontro con il ministro della Protezione civile Nello Musumeci proprio per chiedere una revisione del piano di emergenza. Le richieste vertono sull’aggiornamento delle vie di fuga, il controllo dello stato e della manutenzione delle infrastrutture e degli edifici, nonché l’integrazione di quanto emerso dallo studio dei flussi di persone e auto commissionato dalla Regione Campania (esiste una delibera di aprile 2023 della Giunta regionale campana per l’approvazione dell’aggiornamento per le pianificazione di emergenza).

L’ultima esercitazione di evacuazione della zona dei Campi Flegrei risale al 2019 e si parla di metterne in piedi un’altra forse già nei prossimi mesi. L’augurio è che almeno serva a portare i nodi al pettine, perché vengano presi provvedimenti.

- Advertisement -spot_img
- Advertisement -spot_img
Latest News

Dove andare a sciare in Italia, 10 mete da raggiungere in tutto lo Stivale

L’Italia è il posto perfetto dove andare a sciare, grazie alla varietà di paesaggi montani e alle innumerevoli località...
- Advertisement -spot_img

More Articles Like This

- Advertisement -spot_img