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Ennesima rivoluzione in casa Netflix. Per i nuovi abbonati e per gli utenti che riattiveranno la propria sottoscrizione in Italia non sarà infatti più possibile scegliere il piano Base, quello in cui è prevista la fruizione dei contenuti della piattaforma in alta definizione ma da un solo dispositivo alla volta.
Come si evince dal listino prezzi aggiornato del colosso dello streaming di Los Gatos, sono rimaste solo tre le modalità attraverso le quali abbonarsi a Netflix: standard con pubblicità, standard e premium. La prima costa 5,49 euro al mese e prevede l’inserimento di inserzioni pubblicitarie prima e durante i film e le serie tv. Fanno eccezione i film nuovi prodotti da Netflix, per i quali la pubblicità è prevista solo all’inizio, e i profili Bambini e la sezione Netflix Games, in cui è assente.
La seconda costa invece 12,99 euro al mese e offre la visione del catalogo completo senza pubblicità in full HD, anche contemporaneamente su due dispositivi. È inoltre possibile effettuare download su altrettanti dispositivi supportati alla volta e aggiungere al costo di 4,99 euro al mese un utente extra che non fa parte del proprio nucleo.
Resta infine possibile sottoscrivere l’abbonamento premium al prezzo di 17,99 euro al mese. Esso consente di fruire dell’intero catalogo della piattaforma senza limiti e senza pubblicità in ultra HD anche su quattro dispositivi alla volta. È possibile effettuare download su sei dispositivi, aggiungere fino a due utenti extra e godere dell’audio spaziale di Netflix.
A inizio ottobre Netflix, secondo quanto aveva rivelato l’agenzia Reuters, ha iniziato a valutare anche la possibilità di aumentare il costo dei propri abbonamenti che non prevedono l’inserimento di contenuti pubblicitari, immaginando come termine per rendere la maggiorazione effettiva la fine dello sciopero degli attori di Hollywood, tuttora in corso. La notizia, inizialmente riportata dal Wall Street Journal, aveva portato il 3 ottobre le le azioni della società di Los Gatos a salire di più del 3%.