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L’approvazione della manovra finanziaria 2024 è arrivata in meno di un’ora. Il Consiglio dei ministri del governo Meloni si è riunito alle 9.30 del 16 ottobre e alle 11 era già pronta la conferenza stampa per illustrarne i dettagli. Ci saranno 15 miliardi destinati al taglio del cuneo fiscale, più di 5 miliardi per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione e circa 3 miliardi per la sanità, per un totale di 24 miliardi.
Per reperire l’ingente quantità di fondi previsti dalla manovra finanziaria, il governo farà ricorso per 2 terzi all’extra gettito e per la restante parte di circa 8 miliardi a tagli alle spese. Un “sacrificio” richiesto a tutti i ministeri, “che hanno dovuto rinunciare a diversi progetti e idee”, ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. “Si è attuata una spending review significativa, del 5% su tutte le spese discrezionali, eccetto regioni ed enti locali” ha continuato.
Cuneo fiscale e Irpef
Si tratta delle misure bandiera, le più annunciate. La conferma per un anno del taglio del cuneo e l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef sono il cuore della manovra, a cui saranno destinati 15 miliardi, di cui più di 4 per la riforma dell’Irpef. Il taglio sarà del 6% per chi ha un reddito fino a 35mila euro e del 7% per chi non supera i 25mila euro l’anno. Mentre le nuove aliquote saranno del 23% fino ai 28 mila euro, del 35% tra i 28 e i 50mila, e del 43% sopra i 50mila. In più è stata ampliata fino agli 8.500 euro l’esenzione dalle tasse, chiamata no tax area, per i redditi da lavoro dipendente.
Detrazioni e minimum tax
È stato poi previsto un taglio alle detrazioni da 260 euro, si erogazioni a favore di onlus, partiti e Terzo settore, per i redditi superiori a 50mila euro, e la riduzione del 15% dell’imposta sulle imprese per chi assume giovani, donne o ex beneficiari del reddito di cittadinanza. Misura che comporta la fine dell’agevolazione per l’Aiuto alla crescita economica (Ace), che è stata abrogata dopo essere stata in vigore dal 2011.
Per le multinazionali, invece, dal primo gennaio 2024 scatta la global minimum tax al 15% sugli introiti realizzati nel mercato italiano. Al contrario le aziende che torneranno in Italia dopo aver delocalizzato altrove riceveranno agevolazioni ad hoc per la rilocalizzazione. Mentre per le partite Iva scompare l’acconto di novembre.
Le altre misure
Il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione inciderà poi per circa 5 miliardi, mentre alla sanità dovrebbero andarne 3, per alleggerire le liste d’attesa. Un altro miliardo andrà poi al contrasto della denatalità, con decontribuzione per le mamme lavoratrici e aumento fondi per asili nido, con l’obiettivo di renderli gratuiti per i secondi figli. Non è stata però prorogata la misura che toglieva l’Iva sui prodotti della prima infanzia, che quindi diventeranno presto più cari.
Sulle pensioni, invece, il governo è intervenuto prevedendo la rimozione del vincolo sulle pensioni contributive, che impediva a chi è nel sistema contributivo di andare in pensione al raggiungimento dei 70 anni se il suo assegno non superava di 1,5 volte la pensione sociale. Cancellati anche Ape sociale e Opzione donna, sostituiti dal Fondo flessibilità che consentire l’uscita anticipata dal lavoro a 63 anni con 36 di contributi per care giver, disoccupati, lavori gravosi e persone con disabilità. La soglia è ridotta a 35 anni per le donne. Prevista la rivalutazione al 100% delle pensioni fino a 4 volte il minimo e per le pensioni minime di chi ha più di 75 anni.
Esclusa totalmente, dal vicepremier di Forza Italia, Antonio Tajani, qualunque ipotesi di vedere istituita una tassa di successione sui patrimoni più esorbitanti. Mentre il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, ha annunciato l’uscita del canone Rai dalla bolletta elettrica e una copertura per la realizzazione delle prime fasi dei lavori per il ponte sullo stretto di Messina.