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Nokia taglierà fino a 14mila posti di lavoro per ridurre i costi dopo aver registrato un calo delle vendite del 20% nel terzo trimestre del 2023 a causa della domanda più debole di apparecchiature 5G. Lo hanno annunciato il 19 ottobre all’agenzia Reuters fonti dell’azienda finlandese.
“La situazione del mercato – ha spiegato l’amministratore delegato della multinazionale Pekka Lundmark – è davvero impegnativa e lo dimostra il fatto che nel nostro mercato più importante, ovvero quello nordamericano, le nostre vendite nette sono diminuite del 40% nel terzo trimestre”. Il rallentamento negli Stati Uniti, sede di Verizon e AT&T e mercato più che redditizio per società come la stessa Nokia ed Ericsson, ha costretto queste ultime a focalizzare la propria attenzione su altre regioni, come per esempio l’India. La strategia finora ha pagato, ma anche in quel mercato la situazione sarebbe destinata a normalizzarsi dopo un 2022 stellare.
Con i licenziamenti annunciati, la società di Espoo punta a risparmiare una cifra compresa tra gli 800 milioni e 1,2 miliardi di euro entro il 2026. In particolare, Nokia prevede di diminuire le uscite di circa 400 milioni nel 2024 e di altri 300 nel 2025. Il taglio, che avverrà formalmente dopo un confronto tra l’azienda e i rappresentanti dei lavoratori, dovrebbe riguardare più o meno il 16% dei dipendenti di fascia alta della società.
Lundmark ha spiegato che il ridimensionamento del numero dei dipendenti non si tradurrà in un passo indietro dal punto di vista della ricerca e dello sviluppo. Nokia, seppur consapevole che una certa incertezza per il settore dovrebbe perdurare fino almeno al 2024, non ha nemmeno rivisto le proprie prospettive per l’intero 2023.
“Continuiamo a credere – ha affermato l’ad – nel mercato a medio-lungo termine, ma non abbiamo intenzione di sederci e aspettare e pregare che il mercato si riprenda presto. Semplicemente non sappiamo quando si riprenderà”.