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Come ogni anno in queto periodo si intensifica il lavoro dei cosiddetti sneaker bot, ovvero dei sistemi automatizzati progettati ad hoc per razziare i prodotti più ricercati e con disponibilità limitate, esaurendo le scorte in pochi istanti per poi alimentare il mercato sotterraneo della rivendita a prezzi gonfiati. Sono sempre più numerosi gli utenti che cercano online come utilizzare questi strumenti, specie con lo shopping del black friday e quello natalizio ormai alle porte, spesso senza rendersi conto dei pericoli e dei rischi che si corrono.
Gli sneaker bot si chiamano così perché le scarpe sportive sono tra i prodotti più gettonati da questi software automatizzati, che monitorano in tempo reale la disponibilità dei negozi online così da piazzare ordini in pochi istanti svuotando i magazzini e creando quel tutto-esaurito che è il primo passo per poi rivendere i prodotti a prezzi fuori mercato. Gli altri oggetti preda degli sneaker bot possono essere console, schede grafiche, orologi, abbigliamento e accessori di moda e così via, insomma tutto ciò che non è così semplice da acquistare nei negozi online o offline. I bot più prestanti sono messi a punto dagli scalper ossia dagli affaristi senza scrupoli del web, ma ci sono proposte anche per privati, che creano due grossi problemi, come sottolinea una recente indagine di Akamai.
Perché evitare di usare sneaker bot
Il primo grande problema riguarda l’etica: più gli sneaker bot sono diffusi e più il mercato si rovina, perché questi software fanno terra bruciata causando malcontento tra venditori e acquirenti e generando appunto le rivendite a prezzi spesso anche fino decine volte superiori a quelli di listino. Il secondo riguarda la beffa oltre al danno: chi volesse utilizzare questi bot deve affidarsi a piattaforme non ufficiali, spesso ospitate su siti poco raccomandabili, magari passando da canali Telegram e da sistemi di pagamento che non offrono alcuna protezione.
Non solo, perché affinché gli sneaker bot funzionino, è necessario affidare loro le proprie credenziali d’accesso, comprese quelle dei pagamenti, visto che dovranno piazzare l’ordine in pochi istanti dalla disponibilità. Ed è facile immaginare che enorme rischio si corra se si sceglie di proseguire in questa direzione: meglio dunque evitarli e affidarsi a soluzioni più legali e sicure come per esempio richiedere di ricevere una notifica quando un prodotto ritorna online oppure viene messo in vendita oppure prenotarsi ai preordini dei prodotti, ormai una prassi diffusa, così da potersi assicurare l’oggetto al giorno 0 senza troppi patemi.